Ex discarica di Rimateria, il WWF è preoccupato per il futuro dell’area
Il WWF lancia l’allarme per la grave situazione nella quale versa ANCORA OGGI il sito dell’ex discarica di Rimateria a Piombino, in Val di Cornia.
La prima preoccupazione riguarda l’inadeguatezza nella gestione attuale della discarica, commissariata dopo il fallimento di Rimateria, basta pensare al fatto che esiste un forte rischio, se non ci saranno interventi preventivi, che con l’avvicinarsi della stagione piovosa, il livello di percolato presente possa sversare creando un vero e proprio disastro ambientale che coinvolgerebbe suolo, falde e potrebbe arrivare al mare.
La seconda preoccupazione è la procedura fallimentare in corso: poiché esiste un piano industriale che prevede il raddoppio dei volumi di discarica, questo potrebbe portare, come abbiamo appreso da fonti di stampa, nell’intenzione di far subentrare un ulteriore ente gestore che porterebbe l’attuale discarica fino a tre milioni di metri cubi. Tutto questo è assolutamente inaccettabile: il territorio della Val di Cornia ed i suoi cittadini hanno subito e sopportato in tutti questi lunghissimi anni una continua industrializzazione e creazione di discariche non a norma, che hanno causato danni ambientali e alla salute dei cittadini.
Crediamo che, per scongiurare tutto questo, si debba porre l’attenzione alla imminente scadenza delle concessioni demaniali relative alle discariche ex Lucchini e alla LI 53, concessioni che probabilmente sono ormai inadeguate poiché la finalità per la quale furono concesse era di creare una discarica per rifiuti siderurgici, ormai incompatibile con la destinazione urbanistica della zona e che presentano condizioni a cui Rimateria spesso non ha adempiuto.
Non può sfuggire a nessuno che il rinnovo di tali concessioni, legato addirittura al possibile ampliamento della discarica, riaprirebbe all’infinito un capitolo che invece la Val di Cornia chiede che sia assolutamente CHIUSO per sempre!
Per tale motivo il WWF chiede l’annullamento delle attuali concessioni e che le aree in oggetto ritornino IMMEDIATAMENTE nella disponibilità del pubblico Demanio.
Si ricorda che Piombino già ospita un SIN (Sito di Interesse Nazionale) di 928 ha a terra e di 2015 ha a mare, praticamente ancora totalmente da bonificare, che comprende la ex area industriale, le aree portuali, l’ex centrale Enel e due vecchie discariche esaurite e mai messe in sicurezza. Pertanto rifiutiamo con forza l’ipotesi di creare un polo dei rifiuti sull’ex sito di Rimateria, accampando velleità occupazionali; ricordiamo che abbiamo un’area portuale che ha assorbito ingenti contributi economici, ma ancora non ospita realtà economiche valide a causa di un’attesa infinita inerente il futuro, ancora molto incerto, delle ex acciaierie ora Jindal.
Inoltre, ci piacerebbe sapere, per trasparenza verso i cittadini, quali materiali furono portati in discarica al tempo delle inchieste della Magistratura che videro coinvolte le aziende Lonzi e RARI, il solo modo per saperlo sono i carotaggi, ad oggi sempre negati!
Chiediamo a tutte le pubbliche Amministrazioni interessate, Stato, Regione Toscana e Comune di Piombino, per le rispettive competenze, che senza ulteriori indugi o dilazioni, si ponga mano al RISANAMENTO DELL’INTERA AREA, con la formalizzazione dello stato di emergenza ambientale ed il reperimento e messa a disposizione di adeguati
finanziamenti pubblici.
Quest’area DEVE essere recuperata da un lato per gli usi urbanistici previsti dal Comune e dall’altro per restituirlo bonificato ed ambientalmente recuperato alla comunità della Val di Cornia.