Faldo, USB: “Regione in extremis mette una pezza, non è una vittoria ma il massimo che si poteva fare”
Livorno 13 giugno 2025 Faldo, USB: “Regione in extremis mette una pezza, non è una vittoria ma il massimo che si poteva fare”
Il resoconto di una storia sindacale a tutela dei lavoratori della movimentazione auto rilasciato dal sindacato Usb Livorno a seguito dell’ultimo intervento della Regione per la tutela dei lavoratori. Il sindacato ricostruisce la sua versione dei fatti e pone l’attenzione su quella che sarebbe una divisione nei sindacati. Secondo Usb infatti invece di lottare uniti per tutti i lavoratori, ognuno penserebbe a tutelare i suoi iscritti
“Quando arrivò la conferma dell’acquisto dell’autoparco il Faldo da parte della società XCA, il primo tavolo di crisi regionale si aprì con i migliori auspici. Tutti i soggetti presenti erano consapevoli dello stato di crisi in cui versava la società Autotrade e il conseguente calo di lavoro all’interno del piazzale, ma l’approccio era quello di condividere, con le dovute garanzie (e sostegni) della Regione, tutti i passaggi affinché tutta la forza lavoro fosse interamente tutelata. A partire dai soggetti più deboli e cioè i lavoratori in appalto.
Neanche il tempo di far passare i primi mesi che, all’insaputa di tutti i soggetti presenti al tavolo, la FILT CGIL di Livorno “firma” un accordo con la società XCA per quanto riguarda uno degli appalti, quello della movimentazione auto.
Una volta uscita di scena la HC Log, la società in appalto, si è proceduto ad una apparente “internalizzazione” di una parte dei lavoratori attraverso dimissioni e nuove assunzioni. Assunzioni firmate all’interno della sede sindacale CGIL ed effettuate sulla base di criteri che nessuno, meno che mail il tavolo di crisi della Regione, conosce.
Sgombriamo il campo da qualsiasi possibile fraintendimento. Siamo assolutamente contenti che alcuni lavoratori, dopo anni di appalti, siano stati assunti direttamente dalla committenza seppur senza rispettare l’art 42 del CCNL.
Il problema è che 30 lavoratori, sottolineammo 30 lavoratori cioè quasi la metà, erano rimasti fuori dai giochi senza neanche una comunicazione. Pronti per essere licenziati in tronco.
Sul piatto restavano solo voci informali rispetto ad un ipotetico utilizzo dei restanti operai da parte di un’agenzia di somministrazione. Sulla base di questo accordo la partita era finita qui. Senza contare che altri 7 lavoratori della portineria sono al momento fuori dal piazzale in attesa di nuove comunicazioni.
Fortunatamente, nelle giornate del 4 e 5 giugno, è intervenuta la Regione Toscana, e in particolare il consigliere Valerio Fabiani, con una convocazione del tavolo di crisi fatta in extremis. La FILT CGIL non si presenta neanche al tavolo in presenza.
Con una lunga e serrata trattativa durata diverse ore, per fortuna è arrivata una possibile soluzione.
XCA si impegna ad assumere altri 8 lavoratori. HC Log, grazie sempre alla Regione, mantiene temporaneamente la presenza sul territorio accedendo alla cassa integrazione.
Altri 8 lavoratori andranno in “prestito” ad XCA mentre i restanti accederanno ai programmi regionali di ricollocazione mentre percepiscono l’ammortizzatore sociale.
Questa volta, ed è il nostro auspicio, saranno utilizzati criteri oggettivi nelle assunzioni? O prevarrà la spartizione tra organizzazioni sindacali.
Parliamo di una vittoria? Assolutamente no. Ma di fronte al fatto compiuto è probabilmente il massimo che le istituzioni potevano fare.
Pensavamo di aver visto tutto con la vertenza Bertani (in quel caso anche la UIL sottoscrisse l’accordo). Sponsorizzare l’approccio “mors tua vita mea” andando a dividere i lavoratori e facendo passare il messaggio che la solidarietà operaia è un principio inutile e sbagliato. Organizzando scioperi quando non c’è bisogno e non proclamandoli quando invece sarebbero indispensabili.
Per non parlare del fatto che accordi del genere si “pagano” successivamente in quanto le aziende vogliono sempre qualcosa in cambio quando concedono al sindacato il ruolo di agenzia di lavoro.
Come USB al tavolo abbiamo ribadito la nostra posizione. Tutti i posti di lavoro vanno tutelati. A partire dagli appalti. Per quanto riguarda la società Quickpoint, quella in cui siamo presenti, ci auguriamo che, terminato l’ammortizzatore sociale aperto, si affrontino le eventuali problematiche partendo dal presupposto che neanche un posto di lavoro deve essere perso”.
Usb Livorno Logistica