Le valutazioni di Livorno Libera sulla vasca di colmata in porto
Livorno Libera, alla luce della recente indagine della Magistratura sul conferimento di inquinanti nella vasca di colmata, fa delle riflessioni e mette a confronto alcuni documenti:
“Fanghi dragaggio porto, la normativa addolcita
Inizialmente i fanghi di escavazione del porto risultavano essere inquinati. Si legge, infatti, nella RELAZIONE INTEGRATIVA DELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE del 20.10.2009, riferita alla Realizzazione della vasca di contenimento sedimenti di dragaggio del porto di Livorno:
“In conclusione è emerso che il fondale del Canale Industriale era caratterizzato da un elevato stato di inquinamento, tale da impedire l’eventuale scarico a mare dei fanghi di dragaggio. Peraltro, lo studio ha evidenziato anche che lo stato di inquinamento interessava praticamente tutto lo spessore del fondale da dragare“.
Per tale ragione, sul fondo della vasca, era stato steso un bio-tessuto che la “foderava” con uno strato di polietilene ad alta densità (Hdpe) alto due millimetri, costato diverse centinaia di migliaia di euro.
Poi, lentamente, la normativa si “addolcisce”, fino a consentire di affermare che “nelle due vasche di colmata non c’è materiale inquinato” e che, pertanto, si può procedere a palificare l’intera area delle due vasche di colmata con migliaia di elementi, come richiesto dall’Autorità Portuale. Ricordiamo che senza la preventiva stabilizzazione dei fanghi contenuti nelle due vasche quell’area risulterebbe del tutto inutilizzabile.
La membrana biologica, che prima non poteva assolutamente essere forata, improvvisamente, diventa perforabile.
Altra considerazione (che deriva sempre dalla Relazione di cui in apertura).
Si scrive nel testo: “Fino a a qualche anno fa, più precisamente fino al 2000, quando era ancora possibile sversare i fanghi di dragaggio in mare, seppure osservando rigorose precauzioni di salvaguardia dell’ecosistema marino consistenti in accertamenti sulla qualità dei sedimenti e sul sito di destinazione, il problema era relativamente più semplice. Con l’inserimento dei maggiori porti nazionali, fra i quali quello di Livorno, tra i Siti di Interesse Nazionale da Bonificare (SIN) e con la delimitazione dell’area marina del Nord Tirreno definita “Santuario dei Cetacei”, tale soluzione è diventata praticamente impraticabile“.
Si è posto rimedio anche a questo.
E’ prevista la declassazione dello specchio acqueo antistante il Porto e interessante la futura Darsena Europa (come già avevamo ampiante illustrato in un precedente articolo) da Area SIN (Sito di Interesse Nazionale) ad Area SIR (sito di interesse regionale). Così si potranno scaricare in mare i fanghi di escavazione portuale (quelli che prima risultavano inquinati, mentre adesso non risultano tali), necessari alla realizzazione della Darsena Europa, alleggerendo i costi della sua realizzazione.
Oggi si viene a sapere, da una indagine della Procura della Repubblica di Livorno (che negli ultimi tempi pare sostituirsi alle inefficienze dell’amministrazione pubblica) che, malgrado tutti gli sforzi fatti, gli argini della vasca di colmata risulterebbero essere inquinati.
Che dire: Auguri!!!”
I consiglieri di Livorno Libera
Giuseppe Grillotti Alessandro Mazzacca Sandra Pecoretti