Fatturazione elettronica, in caso di ritardi scattano le sanzioni
Da gennaio 2019 la fatturazione elettronica è ormai un onere obbligatorio per tutti i contribuenti che sono in possesso di partita Iva, e che non abbiano i requisiti per poter richiedere di aderire ad un regime fiscale agevolato, che al momento li esenta.
La mancata presentazione dei documenti fiscali o il ritardo nell’emissione delle fatture in formato elettronico comporta inevitabilmente il pagamento di sanzioni pecuniarie, per cui è necessario che il contribuente si tenga costantemente informato su come operare in modo corretto.
Per avere sempre tutto sotto controllo, sono presenti sul mercato, ad aiutare i professionisti, pratici ed efficaci software fatturazione elettronica, come quello ideato da Danea, che permettono di rendere il processo di emissione dei documenti fiscali semplice, senza rischiare quindi di andare incontro a multe, di emettere in ritardo le e-fatture o di commettere irregolarità.
Oggi infatti la fattura elettronica emessa in ritardo verrà sottoposta a sanzione, come prevede la norma relativa che ne ha introdotto l’obbligo.
Si è ormai concluso quindi il semestre di tolleranza concesso agli utenti, per cui è necessario prestare particolare attenzione alle scadenze e regolamentare il processo di fatturazione elettronica.
Le eventuali sanzioni possono arrivare al 180% dell’imposta per tutti coloro che non rispettano il termine massimo di emissione di 12 giorni, inviando pertanto i documenti fiscali in ritardo al sistema di interscambio o commettendo altre violazioni della legge.
La moratoria fino al 30 settembre ha dato la possibilità ai contribuenti in obbligo di emissione di e-fattura di abituarsi pian piano al sistema, sfruttando anche il supporto di eventuali programmi di fatturazione elettronica e inserendosi ora quindi a pieno regime nel nuovo meccanismo fiscale.
Pertanto, da ottobre il Governo dice basta alle sanzioni ridotte, si passa senza sconti e agevolazioni al regime ordinario,
La multa, che corrisponderà a un minimo di 500 euro, potrà variare dal 90% al 180% dell’imposta e interesserà anche tutti quei contribuenti che dichiarano un’imposta inferiore rispetto a quella dovuta per legge, i quali saranno sottoposti a una sanzione pecuniaria corposa.
Il periodo di rodaggio ha messo in azione il meccanismo della macchina fiscale italiana che oggi è in pieno funzionamento e che non consente errori o ritardi.