Cronaca 3 Aprile 2019

Fermano una macchina in mezzo alla strada e derubano il conducente, due arresti

Livorno – Durante le prime ore della notte i Carabinieri hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un uomo e una donna di origine sudamericana per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Poco dopo l’una e trenta del mattino, due persone fermavano un veicolo in transito tra Via degli Acquedotti e Piazza Dante mettendosi in mezzo alla strada. Il conducente, volendo evitare di investire i due, era costretto a fermare la marcia del veicolo. A quel punto, l’uomo apriva la portiera lato passeggero della macchina e si introduceva all’interno contro la volontà del conducente, il quale cercava inutilmente di farlo scendere. Contemporaneamente, l’altra persona, una donna di origine dominicana tentava di introdursi nel veicolo attraverso una delle portiere posteriori, che, risultando difettosa, non si apriva. Nella confusione il soggetto introdottosi all’interno della macchina riusciva ad impadronirsi del telefono cellulare del conducente, dandosi alla fuga.

Contestualmente transitavano i Carabinieri della Sezione Radiomobile del N.O.R. di Livorno e della Compagnia d’Intervento Operativo del Battaglione “Toscana”, quest’ultima giunta da lunedì scorso nel capoluogo labronico a supporto dell’Arma territoriale, proprio per contrastare i reati predatori nelle zone maggiormente sensibili della città. A seguito di repentina segnalazione della persona offesa e al pronto intervento dei militari, gli stessi risucivano a bloccare e identificare i due soggetti.

La persona che si era impossessata del telefono cellulare, allontanandosi, si liberava dello stesso lanciandolo sotto un veicolo parcheggiato. Tra i due soggetti fermati, soprattutto la donna, nel corso delle attività volte a formalizzare l’identificazione, prima, e nelle successive fasi di accompagnamento presso gli uffici della Compagnia Carabinieri, opponeva continua resistenza fisica, insultando e minacciando tutti i militari presenti.

Le due persone sudamericane venivano quindi dichiarate in arresto per furto e resistenza a P.U., venendo poste a disposizione della competente A.G. in attesa della convalida della misura.