Festa di Rifondazione Comunista, Un bilancio
Le riflessioni al termine della quattro giorni all'Astra
Informazione Pubblicitaria. “Appena conclusa la festa di Rifondazione Comunista arriva il momento di incominciare tirare le somme dei nostri sforzi.
Questi quattro giorni non sono stati solo una vetrina delle nostre attività ma soprattutto l’occasione per riaffermare i valori della partecipazione politica della cittadinanza in momento di estremo distacco della popolazione.
Lo abbiamo fatto cercando di offrire un punto di vista alternativo alla narrazione culturale dominante, alla quale siamo ormai sempre più assueffatti.
Una narrazione che prende le politiche neoliberiste per date ed immutabili, fatta di privatizzazioni ed inserimento del privato in mercati che prima gli erano preclusi; che ci racconta che gli oneri fiscali devono essere più vantaggiosi per i ricchi che per i poveri, come la proposta della flat tax, quando invece questo paese ha disperatamente bisogno di un grande operazione di redistribuzione del reddito per far ripartire i consumi ed alleviare l’immenso disagio che risucchia sempre più famiglie.
Ci hanno raccontato che la precarietà e l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori avrebbero rianimato il nostro asfittico trend di crescita del PIL, ma così non è stato, ritovandoci adesso con ben 3,1 milioni di lavoratori occupati con contratti a termine, a chiamata, a progetto o comunque instabili, la percetuale più alta mai registrata nel nostro paese.
Il governo del cambiamento sta svelando quello che abbiamo sempre denunciato, non solo si continuano a fare gli interessi delle classi più abbienti, dando solo un piccolo contentino al restante 90% con il c.d. “decreto dignità” contenente provvedimenti che scopriamo sempre più pasticciate e marginali ad avanzare del suo iter di approvazione, ma con un clima di guerra tra poveri sempre più insopportabile. ed opprimente.
La terminologia della destra più retriva è stata sdoganata pubblicamente e larghe fette della popolazione si sentono in diritto di osare sempre di più nei confronti delle persone ritenute responsabili delle proprie condizioni, Rom, stranieri, omosessuali e comunisti.
Non passa giorno senza che si susseguano aggressioni a sfondo razziale, religioso, omofobo o politico, un brutto film già visto, un copione che conosciamo bene e che non pensavamo di dover recitare nelle nostre vite. dopo le lotte dei nostri genitori e dei nostri nonni.
La maggior parte degli italiani non è razzista, ma lo sta permettendo; fanno parte di quella larghissima zona grigia fatta di indolenza, assuefatta alla corsa verso un successo che non arriverà ma che svuota solo di significato la loro vita, non più proletari ma miliardari che momentamente sono in difficoltà.
Vogliamo dare la sveglia a tutti quelli che si stanno assuefando alla violenza, alla morte, all’ingiustizia e che danno alla vita umana un valore inferiore a quella della proria autovettura, applaudendo alla disegno di legge sulla legittima difesa.
Metteremo in campo a breve iniziative pratiche per contrastare e denunciare atteggiamenti o violenze fisiche e psicologiche a matrice razzista frutto del senso di impunità che aleggia anche nella nostra città, ne va della dignità del nostro Partito e della nostra umanità.
Attraverso film, testimonianze, confronti anche accesi, abbiamo cercato di convincervi che un’alternativa esiste, non quella di Stalin o del socialismo del secolo scorso, ma quella di un nuovo umanesimo, della Rifondazione del pensiero comunista e dell’attualità del marxismo nel XXI secolo che anche riviste e giornali internazionali come Economist iniziano a riconoscere. Sono tempi “idioti” come dice Franco “bifo” Berardi nel film “Comunismo Futuro” che abbiamo proiettato, ma crediamo che non siano immutabili e che non sia ancora troppo tardi“.