Fondazione Livorno, due milioni annui di erogazioni alla città per il triennio 2018-20
La Fondazione Livorno ha presentato ieri il documento previsionale per il 2018. Come spiegato dal segretario generale Luisa Terzi, il programma triennale 2018-20 tratteggia le linee generali che poi diventano azioni concrete per ciascun anno.
Il portafoglio azionario della Fondazione è inalterato e non è alienabile. Nonostante non sia possibile prevedere l’andamento dei mercati, si prevede un utile lordo annuo di circa sette milioni di euro. A quella somma vanno tolte le svalutazioni (es. del fondo Atlante), pari a 4 milioni e 2 di imposte. Rimangono quindi da distribuire “appena” due milioni di euro all’anno. “Il territorio dovrà fare i conti con questa situazione”.
Da qui delle scelte da fare, visto che non si può accontentare tutti. La Fondazione ha quindi deciso di erogare solo su due macro aree: 1) Cultura e educazione, 2) Contrasto alla fragilità e promozione della salute.
All’interno di queste due macro aree sono previsti quattro settori di intervento: 1) Arte, attività e beni culturali, 2) educazione, 3) volontariato, 4) salute pubblica e medicina preventiva,
Come si concretizzano?: saranno previsti progetti propri della fondazione, bandi online, ed erogazioni a terzi non in contrasto con linee programmatiche generali.
Per la salute pubblica parte dei fondi andranno alle cure palliative, Associazione Arianna (alzheimer), e casa per la lunga degenza. 150mila.
Nel corso della presentazione è stato fatto il punto su diversi progetti portati a termine: il restauro delle chiese e il finanziamento per il corso universale quinquennale di logistica. Tra i motivi di particolare soddisfazione anche il progetto nazionale “Funder 35”: per ben 5 anni su 6, Livorno è riuscita ad aggiudicarsi il finanziamento grazie ad associazioni che hanno presentato progetti di livello: Pilar Ternera, Todomodo, La Bottega del Verrocchio, Amici della Musica ed infine la vincitrice 2017 Orto degli Ananassi.