Frodi Covid: Sequestrate 37mila mascherine non conformi, coinvolte 60 imprese
La Guardia di Finanza, stima una distribuzione di 200mila unità in tutta italia
Coronavirus e frodi: sequestrate 37 mila mascherine non conformi e prive di certificazioni. Coinvolte 60 imprese.
Livorno 3 luglio 2020 – Nel contesto delle operazioni di controllo economico del territorio sviluppate dalla Guardia di Finanza nel corso della pandemia da covid-19, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria (PEF) di Livorno si è adoperato nell’esecuzione di approfondimenti sulla (verificatasi, al tempo) rarefazione di mascherine, guanti monouso e gel igienizzanti (DPI).
In particolare, all’esito di un riscontro sull’applicazione della normativa in materia di corretta formazione delle dinamiche dei prezzi, effettuato presso una farmacia livornese, sono state individuate, tra i prodotti in vendita, mascherine del tipo KN95 (equivalente alla FFP2)
Tali dispositivi erano venduti da un grossista con sede in Pontedera (PI)
Per attestarne la conformità e quindi immettere indebitamente in commercio i dispositivi di protezione, ha fornito certificazioni CE rilasciate da un ente europeo non accreditato.
Interessata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, le fiamme gialle hanno ricostruito le catene di cessione, distribuzione e importazione dei dispositivi
individuate 60 imprese tra farmacie e altre attività economiche che avevano acquistato DPI non conformi dalla società di Pontedera ovvero per il tramite dei suoi clienti.
Alle operazioni sul territorio labronico del Nucleo PEF di Livorno hanno fatto seguito quelle condotte in altri contesti territoriali dai Reparti del Corpo attivati e intervenuti presso tutte le aziende cessionarie – pervenendo al sequestro di 37.000 Dispositivi di Protezione individuale
La Guardia di Finanza ha stimato, dall’esame delle fatture,:
l’avvenuto commercio “in frode” di oltre 200.000 DPI irregolari in ambito nazionale
Le regioni interessate vanno dalla Toscana alla Liguria, dall’Emilia Romagna al Lazio, dall’Abruzzo alla Campania, fino in Sicilia.
Il responsabile delle violazioni è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio
La frode in commercio è stata realizzata con l’utilizzo di documenti falsi e/o comunque non idonei alla certificazione dei prodotti
Alla frode in comercio viene aggiunta anche l’aggravante per l’effetto di vendite di articoli per la tutela della salute illegittime e in condizioni di emergenza.