Gazebo davanti al Comune contro la chiusura del ristorante in Venezia. La protesta dei titolari
“E’ nostra intenzione istituire innanzi al Palazzo Comunale di Livorno, a partire dal oggi, martedì 22 febbraio un presidio permanente con piccolo GAZEBO o TENDA al fine di manifestare la nostra esasperazione e frustrazione per l’impossibilità di poter svolgere il nostro onesto lavoro all’interno del nostro ristorante ubicato nel quartiere Venezia, dove – teniamo a precisare – esercitiamo semplice attività di ristorazione con normalissimi orari di apertura, senza fare musica e senza arrecare alcun tipo di disturbo alla pubblica quiete”.
E’ quanto dichiarano i titolari del ristorante la Stuzzicheria di Mare con una lettera inviata al Prefetto
“Esasperazione e frustrazione determinate dai molteplici esposti – a nostro avviso palesemente strumentali e infondati – di un nostro vicino che da quasi tre anni si sta lamentando del rumore che a suo dire proverrebbe dai nostri locali.
Doglianze peraltro assecondate senza ragione dall’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, che ha le ha raccolte senza tener minimamente conto delle nostre osservazioni, presentate non solo attraverso formali ricorsi legali ma anche attraverso reiterate comunicazioni email, a mezzo delle quali abbiamo pure richiesto – sempre senza successo – anche un incontro con il Sindaco e con i dirigenti degli uffici competenti, da cui per tutta risposta abbiamo da ultimo ricevuto un avviso di avvio di procedimento di chiusura della nostra attività, nonostante avessimo dimostrato piena disponibilità per dirimere il contenzioso insorto, anche praticando concreti interventi di insonorizzazione.
Ebbene, fermo restando che contrasteremo in ogni sede di giustizia tale provvedimento, vorremmo comunque evidenziare e portare all’attenzione il particolare momento storico che stiamo attraversando, flagellato dalle gravi difficoltà economiche contingenti che, ulteriormente, si sono aggravate a causa della pandemia ancora corrente.
In particolare, vorremmo che non si dimenticasse che la nostra attività ha già sofferto nel periodo pandemico ben 8 mesi di chiusura totale, senza ricevere alcun concreto sostegno dalle istituzioni che, di fatto, hanno potuto solamente offrire un modestissimo ristoro, evidentemente inadeguato e insufficiente per chi – come noi – aveva iniziato a operare come STARTUP !!! (abbiamo infatti aperto i battenti il 5 giugno 2019), sostenendo direttamente ogni onere e costo di avviamento dell’esercizio, sia materiale che burocratico.
Ricordiamo inoltre che la nostra attività di somministrazione di alimenti e bevande dovrebbe assicurare un reddito non solo per i 3 titolari del servizio, ma anche per le relative famiglie e relativi dipendenti”.