Gdf, il colonnello Mendella assolto in formula piena da tutte le accuse
Dopo 9 anni di battaglie giudiziarie. Era stato arrestato a Livorno nel 2014
Livorno, 3 giugno 2024 – Quasi 10 anni di battaglia giudiziaria (“l’anniversario” sarà l’11 giugno), per farsi riconoscere finalmente innocente. Senza ombre e rinunciando pure alla prescrizione.
E’ questa la storia del colonnello della Guardia di Finanza Fabio Massimo Mendella, arrestato proprio a Livorno l’11 giugno 2014.
All’epoca le accuse per quello che era il comandante provinciale delle Fiamme Gialle furono durissime: corruzione, aiuti a imprenditori potenti e persino bella vita con acquisto di case a Roma e vacanze pagate.
Tutte circostanze ideali per un fango mediatico che hanno quasi rovinato la carriera di un militare che
– da curriculum iniziato ancora ragazzo alla Nunziatella – avrebbero portato agevolmente a ruoli da Capo di Stato Maggiore.
Mentre il suo accusatore veniva condannato per associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione di delitti in materia fiscale e tributaria, il colonnello ha dovuto smontare tutto il castello accusatorio che lo aveva visto far condannare in primo grado.
Ebbene, la corte d’appello di Napolil, assolvendolo in formula piena, non solo ha riconosciuto nella sentenza di primo grado “aporie e contradditorietà” ma l’ha trovata anche fondata su “meri sospetti” dalla “potente suggestività”.
Il colonnello, che ha visto la sua carriera congelata e danneggiata in questi 10 anni , ha pienamente dimostrato con la documentazione una serie di circostanze:
non ha rallentato le indagini su alcune aziende, ma anzi le aveva incentivate e sollecitate;
le presunte spese pagate e i versamenti sul suo conto erano inesistenti e solo calunniosi;
non c’era stata alcuna festa sullo yacht di un imprenditore;
la casa acquistata a Roma (non due o più) era stata acquistata con i proventi della vendita di un appartamento acquistato nel 1997, cifra poi incrementata con un prestito dei genitori.
Il colonnello avrebbe potuto chiudere la vicenda prima, ma si è opposto alla prescrizione, anche nel rispetto del padre, venuto a mancare nel 2020.
Di questa brutta vicenda, riabilitata con una sentenza cristallina, rimane una carriera danneggiata, 10 anni di amarezza e il web ancora pieno di ingiuste accuse.