Giornata mondiale del rifugiato, la manifestazione a Livorno
Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 20 giugno in occasione della giornata mondiale del rifugiato si è svolta una manifestazione con partenza da Piazza Grande
“Alla manifestazione era presente Serigne Modou Ngome nuovo rappresentante della Comunità Senegalese a Livorno. Hanno aderito, sotto al cartello Fight/Right Diritti senza confini: Ex Caserma occupata Livorno,
Partito della Rifondazione Comunista Livorno, Brigate di Solidarietà Attiva, Federazione del Sociale USB e Comunità Senegalese Livorno
– Contro il clima d’odio nei confronti dei lavoratori stranieri
– Per la regolarizzazione dei migranti presenti in Italia
– Stop al business sulla pelle dei migranti. Accoglienza dignitosa per tutti
– No ai lager della morte in Libia”
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“Mentre la crisi economica continua a trascinare milioni di persone e famiglie nella povertà per colpa di politiche sbagliate, da tempo il dibattito politico italiano ed Europeo vede una sorta di gara tra chi cerca di colpevolizzare in modo strumentale e demagogico i migranti/profughi come responsabili di questa situazione. Questa crisi economica in realtà viene quotidianamente subita e vissuta da noi tutti e tutte: italiani/e, migranti e profughi, indipendentemente dalla nostra provenienza geografica e dal colore della nostra pelle. I responsabili della nostra condizione di impoverimento sono le politiche antisociali.
Nel frattempo, abbiamo assistito ad un’escalation di manifestazioni razziste e discriminatorie, alla strumentalizzazione della crisi economica in funzione della demonizzazione di migranti, profughi e rom usati come capro espiatorio per creare una guerra fra poveri, che prende piede in una società sempre più povera. Piuttosto che a combattere la povertà, queste forze politiche sono impegnate in campagne di criminalizzazione della solidarietà.
Le nostre condizioni di migranti e profughi, inoltre, continuano ad essere estremamente problematiche e difficili, le politiche di accoglienza costringono migliaia di persone a vivere in centri d’accoglienza, isolati e lontani dal centro della città, creando una vera e propria ghettizzazione. Tutto questo determina una condizione di vita sempre più precaria e instabile, aumentando le difficoltà di chi ha già dovuto affrontare un lungo e traumatico viaggio per arrivare nel territorio italiano ed in Europa.
Per cambiare tutto questo abbiamo manifestato a Roma il 16 dicembre 2017 con migliaia e migliaia di persone unite dagli stessi bisogni. Oggi abbiamo la necessità di andare avanti, per questo abbiamo lanciato una mobilitazione nazionale ed internazionale in molti paesi nel mese di Giugno, per la regolarizzazione di migranti e profughi, per il diritto alla casa/all’accoglienza (italiani/e, migranti e profughi); Contro gli Accordi bilaterali di deportazione delle persone,
Riconoscimento del domicilio di fatto per il rinnovo del permesso di soggiorno – Diritto alla residenza e abrogazione dell’art.5 del piano casa Renzi-Lupi; Rottura del vincolo che subordina il permesso di soggiorno al contratto di lavoro/Partita iva”.