Giornata mondiale della salute, PaP: “Nessun profitto sulla pandemia!”
L’intervento di Potere al Popolo Livorno per la Giornata mondiale della Salute:
“Il garante della concorrenza ha presentato a Draghi una nuova (ma ahimè già vista) valutazione che dice che in sanità serve più mercato.
Questa è una colossale truffa a danno dei cittadini, con tanto di imbonitori da operetta.
I cittadini non hanno bisogno di essere lanciati sul mercato a cercare “il medico più bravo”, “l’Ospedale migliore”, “l’ultimo ritrovato di cura che farai solo se trovi il medico bravo che te lo dice”.
I cittadini devono pretendere che i servizi sanitari vengano valutati da un’autorità indipendente, e priva di interessi economici, lo Stato, in modo che adempiano ai loro compiti.
Il loro fine non può essere produrre profitti da dividere fra gli azionisti, perché ciò che si vende è ciò che è giusto fare, ma la salute e le migliori cure per le persone.
La “concorrenza” in sanità è dannosa per la salute.
Se il risultato per esempio, della chirurgia per il carcinoma dello stomaco, è migliore nei servizi che ne fanno almeno 20 all’anno, ed è un tumore non frequente, come faremo a dire alle strutture sanitarie “potete farlo tutti poi vediamo chi è più bravo?”. Peraltro situazione già in essere nelle regioni con maggior presenza di sanità privata, e che aumenta la mortalità.
Le attività complesse hanno bisogno di grandi numeri, di aggiornamenti, di macchinari, e di controllo continuo sull’adeguatezza del lavoro che fanno.
Come potremo mai accettare che si passi al si salvi chi può per la valutazione dell’efficacia delle cure ?
Le cure più moderne e migliori da un punto di vista tecnologico sono spesso insostenibili per la medicina privata, e solo la sanità pubblica può garantirle a tutti.
Alcune attività al contrario, sono semplici, non convenienti per il privato, poco remunerative e quindi esposte a una corsa al ribasso dei prezzi pericolosa anch’essa, ricordiamo che in Irlanda a furia di acquistare al prezzo più basso la lettura dei pap test ci sono state delle donne morte per scarsa accuratezza della lettura. (letti con la macchina e non riletti da tecnici ? Letti di corsa, come i pacchi di Amazon?)
La concorrenza, e quindi la legge del profitto, in sanità fa morti e feriti, aggrava il precariato, sposta gli interessi su ciò che rende e non su ciò che serve, danneggiando i non abbienti, che riceveranno cure da discount, e anche i ricchi, che saranno inseriti, come già succede negli Stati Uniti, in progetti che non migliorano i loro risultati ma le casse di chi domina il mercato, che è certo personale sanitario a nessun livello, per esempio essendo sottoposti a interventi inutili.
Siamo arrivati al punto che la valutazione dell’efficacia la fa chi pensa al profitto e non chi pensa alla salute. Il piano pandemico che ci avrebbe protetto dal coronavirus non c’era perché per esempio la prevenzione è una di quelle cose che non rende nulla.
La protezione dell’aria, dell’acqua, la sicurezza del lavoro.
Anche se non lo si dice è medicina anche questa, lo è sempre stata, ma certo non è interessante per chi deve fare profitto.
Negli USA si valuta che almeno il 30% della spesa sanitaria sia utilizzata per prestazioni inefficaci (fonte Slow Medicine, rete di professionisti e di cittadini) e spesso le prestazioni inefficaci si possono rivelare dannose, e qualche volta pericolose.
La Sanità ha bisogno di meno concorrenza, non di più. Ha bisogno che le cure vengano sottratte al guadagno, e che vengano garantite a tutti, non solo per equità ma anche perché la sanità che si occupa della popolazione è migliore di quella che si occupa della singola persona, spesso intrappolata in una sequenza di incertezze in cui l’unica sicurezza sono i guadagni di chi lo tratta.
Noi chiediamo che la sanità sia pubblica, che il privato sia residuale, che il controllo sull’efficacia e sull’efficienza sia dello Stato, del popolo, di chi ne usufruisce e non di chi ci lucra”.