Giorno della Memoria: i disegni dei piccoli internati a Terezìn in mostra a Palazzo Granducale
Il Giorno della Memoria. La tragedia della Shoah negli occhi dei bambini di Terezìn
A Palazzo Granducale la mostra dei disegni dei piccoli internati nella città-fortezza dove transitarono oltre 144 mila ebrei
In occasione delle iniziative di commemorazione del Giorno della Memoria, l’Amministrazione Provinciale celebrerà il ricordo della Shoah con una mostra dal titolo “I disegni dei bambini di Terezìn”. L’esposizione, allestita nell’atrio di ingresso di Palazzo Granducale, sarà aperta dal 25 gennaio al 1° marzo con il seguente orario:lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 13.00; martedì e giovedì dalle 9.00 alle 18.00.
Le scuole che desiderano organizzare delle visite guidate possono scrivere a: p.meneganti@provincia.livorno. it , oppure chiamare il num. 0586.257207.
La mostra, che la Provincia propose la prima volta nel 1962, espone le riproduzioni fotografiche di poesie e disegni realizzati dai bambini internati a Terezìn.
Città fortificata a 60 km da Praga, Terezìn fu scelta dai nazisti, nel 1941, per ospitare gli ebrei cechi e divenne un centro di raccolta e luogo di transito per i convogli ferroviari destinati ai campi di sterminio.
Complessivamente vi furono deportati circa 144.000 ebrei, 33.000 dei quali morirono nel campo a causa delle pessime condizioni di vita. Circa 88.000 vennero inviatisuccessivamente ad Auschwitz e presso altri campi di sterminio. I sopravvissuti, alla fine della guerra, furono solo 17.247 .
Pur non potendo ospitare più di 7.000 persone, a Terezìn giunsero a vivere insieme circa 40.000 ebrei. Come si legge nella prefazione del catalogo della mostra del 1962: “Gli occhi di quindicimila bambini osservarono la terribile realtà di quella loro esistenza disumana: non più di 1,6 mq di spazio abitabile per persona, dormitori affollati e promiscui, estenuanti code per ricevere un misero pasto, uomini e donne che trainavano carri funebri per il trasporto dei cadaveri e del pane, la spossante fatica di 80/100 ore lavorative settimanali per adulti e ragazzi di 14 anni”.
Tuttavia, tra enormi difficoltà e sofferenze, la comunità ebraica di Theresienstadt cercò di assicurare un percorso educativo a tutti i bambini deportati.
L’insegnante d’arte Friedl Dicker-Brandeis creò una classe di disegno per bambini nel ghetto: il risultato di questa attività furono oltre quattromila disegni che Dicker-Brandeis nascose in due valigie prima di essere deportata ad Auschwitz. Questa collezione riuscì a scampare alle ispezioni naziste e venne riscoperta al termine del conflitto, dopo oltre dieci anni. Molti di questi disegni possono oggi essere visti al Museo ebraico di Praga.