Giovani Democratici: “La situazione didattica generale nelle scuole livornesi”
Livorno 3 aprile 2020 – Simone Aprea e Mia Diop per i Giovani Democratici Livorno: “La sospensione delle attività didattiche “in presenza” dovuta al tentativo di rallentare la diffusione del Co-vid19 e diminuire il rischio di contagio, ha reso necessarie una serie di iniziative da parte delle istituzioni scolastiche volte ad evitare la completa interruzione della fruizione delle lezioni da parte degli studenti.
Come Giovani Democratici ci siamo subito attivati, per informarci tramite i rappresentanti degli studenti delle scuole superiori, sulle modalità con le quali i vari istituti e licei del territorio avessero deciso di attuare la didattica a distanza.
Consapevoli che gli istituiti – tecnici o professionali che siano – e i licei non appartengono alla competenza dell’amministrazione comunale, abbiamo ritenuto comunque necessario che, quello che è il problema di molti studenti (e docenti), fosse portato all’attenzione degli organi competenti, al fine di elaborare una soluzione e delle pratiche di intervento che possano riuscire ad attenuare, o abbattere, quelle che ad oggi sono differenze anche piuttosto rilevanti.
Quel che è emerso dalla nostra analisi, e che abbiamo trascritto in un documento programmatico a sostegno degli studenti, è una situazione differenziata, sia andando a comparare scuole diverse, sia, all’interno di una stessa scuola, se si vanno a comparare classi diverse.
La problematica che la maggior parte degli istituti e licei ci pone è sicuramente, in linea con le direttive ministeriali, la mancanza di un senso comune alla didattica a distanza, lasciando sostanzialmente liberi gli insegnanti di scegliere se, e come, attraversare questo periodo emergenziale: se facendo costantemente ricorso a lezioni a distanza tramite video, o se limitandosi solo ad alcune materie e alcuni argomenti, o ancora facendo solo lezioni di “ripasso”.
È prioritario per noi che il diritto allo studio sia assicurato ad ogni studente.
In questo senso l’analisi va scissa in due filoni paralleli.
In primo luogo la necessità che siano varate, o implementate, dagli organi competenti delle misure che permettano a tutti gli studenti di usufruire del servizio di didattica a distanza, proprio a fondamento del richiamato diritto costituzionale.
Il problema principale è la mancanza, da parte di alcuni studenti dei mezzi necessari allo svolgimento delle video-lezioni, cosa che crea differenziazioni non di poco conto all’interno della classe.
La nostra richiesta è che gli uffici competenti valutino la possibilità di un contributo economico che permetta a queste famiglie di poter acquistare un tablet; in alternativa, al fine di favorire la solidarietà tra i soggetti, si potrebbe anche pensare ad un’iniziativa di prestito, tra studenti, degli strumenti digitali (#PRESTAUNTABLET).
Ad oggi uno dei problemi che emerge dal dialogo con i rappresentanti è che, in concomitanza con l’avvio del lavoro agile, molte famiglie si trovano nella difficoltà di dover fronteggiare l’emergenza con un solo dispositivo a disposizione, solitamente usato con preferenza da parte del genitore per lo smart-working.
In tal senso si potrebbe invitare tutti gli istituti e licei del territorio ad utilizzare piattaforme che facilitino la visione in differita delle lezioni, permettendo così, anche a chi dispone di un solo dispositivo, di poter rimanere comunque in pari anche se in momenti successivi.
Una delle esigenze, lamentata dalla quasi totalità del panorama scolastico, è sicuramente quella di implementare il sistema di connessione di rete internet, sia tramite gli stessi operatori mobili, sia tramite uno sviluppo, sempre maggiore, delle connessioni Wi-Fi di casa, già, in parte, messo in atto
dalla Regione Toscana, tramite confronto con i vari operatori.
Il secondo filone, che necessita comunque di attenzione, è la non omogeneità sul nostro territorio dell’offerta didattica disponibile sulle piattaforme.
Purtroppo sembrano esserci, a parere degli studenti, notevoli differenze tra istituti e istituti e tra licei e licei. Il che oltre a comportare differenze, già di per se inammissibili, crea sconforto da parte degli studenti di alcune classi, che
più di altre, svolgono lezioni.
Consapevoli dell’invito, rivolto ai Dirigenti scolastici, da parte degli ultimi Dpcm, di attivare, per la durata della sospensione dell’attività didattica, modalità di didattica a distanza, con particolare mattenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità, sarebbe a nostro avviso opportuno
creare una “cabina di regia” tramite l’ufficio scolastico provinciale in modo da supervisionare e venire incontro alle varie esigenze di dirigenti e docenti che, per i più svariati motivi, non riescono ancora ad attivarla.
Un’ulteriore richiesta in tal senso potrebbe essere quella di pubblicizzare agli studenti, tramite le scuole, i docenti e i genitori, le iniziative del Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione insieme all’Agenzia per l’Italia digitale, che hanno riunito un elenco dei servizi digitali disponibili in questa emergenza (da abbonamenti a riviste digitali, a corsi online professionalizzanti) tramite il progetto “solidarietadigitale”.
Particolare attenzione, anche in questo secondo filone, deve essere posta ai ragazzi e alle ragazze con disabilità, e alle loro famiglie, affinché si attivino, od implementino la dove già presenti, forme di didattica che permettano anche in questi casi un’interazione a distanza.
In questo senso attenzione deve essere dedicata all’integrazione, pur se virtuale, con gli altri studenti e con il proprio insegnante, al fine, anche in questo caso, di garantire una vicinanza della scuola ai ragazzi, e alle proprie famiglie”.