Cronaca 20 Settembre 2021

Giovanni Marradi, scoperta la vera data di nascita: l’anniversario è domani, non nel 2022

L'assessore alla Cultura e Toponomastica ringrazia il dott. Matteo Giunti di Livornogen

Giovanni Marradi, scoperta la vera data di nascita: l'anniversario è domani, non nel 2022Livorno 20 settembre 2021

L’assessore alla Cultura e Toponomastica ringrazia il dott. Matteo Giunti di Livornogen per il suo importante lavoro, che ha portato a individuare la vera data di nascita di Giovanni Marradi.

Il letterato e poeta risorgimentale livornese, è nato, secondo le ricerche di Giunti,  il 21 settembre 1851 e non nel 1852 come è scritto sia sull’insegna dell’omonima via e sull’ epitaffio scritto dal Targioni Tozzetti sul monumento funebre di Giovanni Marradi al Famedio di Montenero

Matteo Giunti: “Ecco perché non lo poteva sapere nessuno. Neanche lui”

 

Inutile andare a sfogliare la Treccani o Wikipedia: troverete la data del 21 settembre 1852. Altrettanto inutile sarebbe consultare l’epitaffio scritto dal Targioni Tozzetti sul suo monumento funebre al Famedio di Montenero, peraltro in fase di restauro in questi mesi grazie all’iniziativa del Lions Club Livorno Host. Che dire delle (due) targhe disposte lungo la via omonima? Su una non c’è altro che il nome, sull’altra appare il nome dell’illustre concittadino, la parola “poeta”, seguita dalle date 1852-1922 e l’indicazione “già Via Ricasoli”.

Qualche settimana fa, proprio questa iniziativa degli amici del Lions mi aveva spinto autonomamente a ricontrollare le date dei vari concittadini che riposano al Famedio, in qualche pausa della mia normale attività di ricercatore e genealogista specializzato su Livorno. E’ una specie di deformazione professionale, una forma di cura e rispetto verso l’identità e la storia della città che mi responsabilizza a verificare o cercare le date delle famiglie dei livornesi del passato, sia quelle “note” che quelle meno note o ignote.
Controllo rapidamente, quasi distrattamente, le nascite del settembre 1852, certo di trovare immediatamente l’atto di Giovanni Marradi, e invece no, non lo vedo. Scorro in avanti e indietro, qualche giorno, qualche settimana, poi qualche mese. A marzo del 1853 trovo la nascita del fratello Temistocle, e questo è un problema: rende di fatto biologicamente impossibile che Giovanni Marradi possa essere nato nel settembre precedente. A questo punto il mio semplice controllo di routine diventa una ricerca approfondita, che porta dopo alcune ore al ritrovamento dell’effettiva nascita di Marradi, esattamente un anno prima, il 21 settembre 1851, battezzato poi in Duomo quattro giorni dopo, col nome di Giovanni Giuseppe Raffaello. Però ancora ci credo poco, nonostante l’evidenza: magari è una pagina di registro inserita male, ricontrollo le nascite di quelli accanto a lui, la datazione del fascicolo della parrocchia della Cattedrale, ma tutto è perfettamente congruente, quindi Marradi è in realtà nato l’anno prima, ma come è possibile che si sia tramandato un tale errore per un personaggio così noto?

E poi, chi ha fatto questo errore e perché?

Cerco allora dovunque, rileggo la Treccani ed altre enciclopedie, vado a rivedere la tomba, scartabello notizie ufficiali come le graduatorie dell’istituto scolastico provinciale che riportano sia la data di nascita che gli scatti di anzianità e carriera, guardo le pubblicazioni del Marradi stesso, le note biografiche tracciate dagli amici mentre era in vita (come quella di Guido Mazzoni del 1887), e anche quelle in suo onore dopo che era morto, infine gli articoli dei quotidiani in occasione della sua morte e del funerale, scritti nei giorni 6 e 7 febbraio del 1922, con diverse note biografiche e date e persino la descrizione del tubo di zinco contenente una pergamena artistica con l’iscrizione supervisionata dalla moglie stessa del Marradi, Lilia Foraboschi, che fu inserita nella bara e che riporta addirittura un’altra data: 20 settembre 1852, forse un refuso del quotidiano.
Tutto questo, che non è poco, porta a una sola possibile conclusione, a mio parere: la data di nascita di Giovanni Marradi non la sapeva neanche lui, e quindi neanche i suoi congiunti e tutti gli amici e chiunque altro poi. Ma come è possibile?
Un elemento essenziale è che il fratellino minore di Giovanni Marradi, Temistocle, nacque il 25 marzo 1853, come visto sopra, ma morì a soli 18 mesi il 13 settembre 1854. Giovanni era troppo piccolo per ricordarsi di questo fratello che, se fosse divenuto adulto, avrebbe rappresentato una prova tangibile dell’incompatibilità delle due date di nascita. Il fratello maggiore, Alfredo, era invece nato nell’ottobre del 1849, data che non interferisce né con quella da me scoperta, né tantomeno con quella ritenuta giusta da tutti; altre due sorelle nacquero poi tra il 1857 e il 1860. E’ possibile che i suoi genitori fossero morti presto, e questo potrebbe ulteriormente spiegare l’errore, ma non è essenziale poiché, nella mia esperienza, capita spesso che in famiglie di estrazione modesta come quella dei Marradi non vi fosse sempre memoria esatta delle proprie date familiari. Certo, potrebbe esserci anche un vezzo del poeta stesso, ma impossibile e inutile dimostrarlo.
Dunque i fatti e i documenti, a distanza di 170 anni, rivelano che Giovanni Marradi è nato il 21 settembre 1851. Mi rimane, come sempre, la curiosità di capire come mai nessuno abbia verificato, e d’altronde mi conforta nell’idea che forse a qualcosa il mio lavoro serve.
Concludo nella speranza che questo mio contributo favorisca la correzione dell’errore, specialmente adesso che si stanno preparando dei nuovi cartelli per la prossima inaugurazione del Famedio restaurato, e che le istituzioni locali possano diffondere le date corrette del nostro illustre concittadino alle varie enciclopedie e siti biografici principali.
Per trasparenza e correttezza, informo che ad agosto avevo già provveduto a informare il Lions Club Livorno Host della scoperta dell’errore, rimanendo in attesa per un eventuale comunicato stampa congiunto, non avendo avuto più riscontro e stringendo ormai il tempo del vero anniversario, ho proceduto autonomamente alla comunicazione.

 

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