Gli studenti di Livorno in corteo: “Le scuole sicure sono quelle che non crollano”
Un’analisi del Fronte della gioventù comunista Livorno sulla manifestazione studentesca tenutasi stamani a Livorno
Livorno 10 gennaio 2019 – “Il Fronte della Gioventù comunista appoggia in tutto e per tutto le rivendicazioni degli studenti, la mancata sicurezza di diversi istituti Livornesi non è un mistero già da tempo.
A Livorno i ragazzi delle scuole sono scesi per tre volte in piazza durante l’autunno, cercando di mettere in luce come i tagli alla scuola pubblica, portati avanti da tutti i governi di qualsiasi colore (PDL, PD e adesso Lega-5stelle) abbiano portato non solo ad un abbassamento della qualità del servizio educativo, ma colpito anche le strutture materiali, mettendo a rischio la sicurezza e la salute degli studenti.
Dopo aver partecipato attivamente a questi a questi cortei, possiamo affermare che ciò che temevano si è, purtroppo, avverato; la provincia era consapevole della situazione di emergenza che colpiva il Liceo di via della Bassata, ed era altrettanto consapevole che la soluzione dei fondi commerciali, già di per sé imbarazzante, era solamente temporanea.
Respingiamo al mittente tutte le accuse verso i manifestanti, trattati come nullafacenti e vagabondi.
Gli studenti hanno una coscienza. Sono stati loro a richiedere un intervento dei vigili del fuoco, portando alla luce le problematicità della sede designata dalla Provincia in Via Calafati; in altre parole quest’ultima avrebbe spedito gli studenti all’interno di una struttura che sapeva essere non sicura.
L’adesione del personale ATA e del corpo docente allo stato d’agitazione ci dà speranza per il futuro, un esempio d’unità di intenti per la costruzione di un percorso politico congiunto.
È necessario sottolineare come il tempo porti ad esaurire i movimenti. Una lotta sistemica è invece in grado di sopravvivere e di portare al reale cambiamento; ogni singolo problema scolastico a livello locale è inquadrabile all’interno di una prospettiva più ampia.
Non è un caso che l’Italia sia al 152° posto su 157 per incidenza di spesa pubblica sul PIL per l’istruzione (dati OXFAM). Un’alternativa è possibile basti pensare a Cuba, un paese con meno possibilità dell’Italia, che investe il 51% del proprio bilancio statale in istruzione e sanità.
Sosteniamo gli studenti dell’Enriques! Sosteniamo gli studenti di tutti gli istituti cittadini per una scuola diversa, per una scuola sicura”.
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Fronte della gioventù comunista Livorno