Cronaca 17 Luglio 2019

Gorgona: Detenuti al mare e guardie a sorvegliare. “Anche il poliziotto potrà indossare pinne, boccaglio ed occhiali?”

La protesta del sindacato Sappe

Gorgona (Livorno) – Il servizio dei bagni a mare per la popolazione carceraria era un servizio che esisteva già da trent’anni sull’isola, poi nel 2010 fu sospeso, ora dal 13 luglio  il Direttore della Casa di Reclusione Livorno sezione Gorgona, Dott. Carlo Mazzerbo lo ha riattivato e da questa decisione è napa la protesta del sindacato SAPP

La protesta del sindacato

Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria nella figura del Segretario Generale, dottor Donato Capece sulla attivitàttività “bagni a mare” a favore della popolazione detenuta all’isola di Gorgona scrive per avere chiarimenti a:
Al Ministro della Giustizia On. Alfonso BONAFEDE ROMA, Al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria dott. Francesco BASENTINI ROMA, Al Direttore Generale del Personale e delle Risorse del D.A.P. Dott. Massimo PARISI ROMA , Al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Per le regioni Toscana e Umbria Dott. Antonio FULLONE FIRENZE, Al Direttore della Casa di Reclusione Dott. Carlo MAZZERBO LIVORNO/sez. GORGONA, Al Segretario Nazionale Dott. Pasquale SALEMME FIRENZE

La lettera inviata

“Oggetto: Casa Circondariale di Livorno/sez. Gorgona. Disposizione di servizio prot. n. 01 del 12.07.2019 — Attività “bagni a mare” a favore della popolazione detenuta.

Illustrissimo Signor Capo Dipartimento e Illustrissimo Signor Direttore Generale, con la presente nota si è costretti a portare alla Vostra attenzione quanto contenuto, e non condiviso da questa O.S., nella disposizione di servizio prot. n. 01 del 12.07.2019 – Attività “bagni a mare” a favore della popolazione detenuta — della direzione della casa Circondariale di Livorno/sez. di Gorgona.

Con la disposizione di servizio in parola la direzione avrebbe autorizzato, a decorrere dal 13 luglio u.s., la popolazione detenuta a effettuare dei “bagni a mare” presso la località dell’isola “Cala Martina”.

Ebbene, senza voler entrare nel merito delle scelte operate dalla direzione per quanto attiene alle attività trattamentali e ricreative in favore dei detenuti, non può, però, sottacersi come tale attività comportino evidentemente una modifica dell’assetto organizzativo dell’attivita lavorativa della sezione detentiva di Gorgona.

Infatti, con la censurata disposizione, si viene a creare, de facto, un nuovo “posto di servizio” e, come ogni altro posto di servizio, necessita, come da regolamento del Corpo, della relativa “tabella di consegna” con indicazione tassativa dei compiti e delle mansioni da doversi svolgere da parte dell’agente ivi servizio.

Inoltre, tenuto conto che detta attività di balneazione dovrebbe svolgersi dalle ore 9.30 alle ore 11.00, in una località che, da quanto è dato sapere, sembrerebbe essere impervia, inospitale, fatta da ripide scogliere che scendono in profonde acque (cioè priva di una normale battigia), diverse sono le domande che questa scrivente O.S. è costretta a porre
all’Amministrazione centrale.

In primo luogo ci si chiede, in quali condizioni il poliziotto dovrà svolgere tale servizio?
Dovrà sostare in piedi per un’ora e trenta esposto alle intemperie?

Quali indumenti dovrà indossare? (Anche il poliziotto potrà indossare pinne, boccaglio ed occhiali!)

E ancora, dovrà intervenire in caso un bagnante-detenuto sia colto da malanno o peggio ancora tenti una seppure improbabile fuga?

Quali mezzi di intervento avrà a sua disposizione?

Quali sistemi di comunicazione o di allarme avrà in uso?

Sarà impiegato solo eventuale personale in possesso della qualifica di assistente bagnante?

Sarà sollevato da ogni responsabilità sia penale che disciplinare in caso di qualsivoglia evento critico?

Peraltro, è appena il caso di far rilevare come, a causa dello scellerato ridimensionamento del Servizio Navale del Corpo, la costa di Cala Martina non sia, ormai da tempo, neppure presidiata dalle nostre motovedette.

In ultimo, si deve rappresentare come la contestata disposizione si ponga in espressa violazione del vigente divieto permanente di balneazione dell’isola di Gorgona emesso dalla Regione Toscana.

Appare del tutto evidente come, dunque, sia assolutamente indispensabile
sospendere la disposizione in parola nelle more di una convocazione sindacale utile a dare una doverosa risposta a tutti gli interrogativi posti.

E tanto, non già, nel solo interesse dei poliziotti penitenziari ormai costretti a svolgere le più disparate e “stravaganti” mansioni, ma anche per la salvaguardia dell’incolumità dei detenuti-bagnanti.

In attesa di urgente cenno di riscontro, si porgono deferenti ossequi”.

IL SEGRETARIO GENERALE