Attualità 3 Febbraio 2021

Governo – Draghi convocato da Mattarella, i 5 stelle: “Non lo voteremo”

Il discorso di Roberto Fico al Quirinale, le parole del presidente Mattarella e il no dei 5 Stelle

Mario_Draghi

Mario Draghi

Roma 3 febbraio 2021

Governo – Draghi convocato da Mattarella, i 5 stelle: “Non lo voteremo”

Dopo le dichiarazioni in diretta dal Quirinale di Roberto Fico: “Allo stato attuale permangono distanze alla luce della quali non ho registrato unanime disponibilità per dare vita alla maggioranza”,

Mario Draghi viene chiamato per affrontare una drammatica crisi di governo.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo aver richiamato tutte le forze politiche alla responsabilità ha chiesto di sostenere un governo di unità nazionale. Quindi per le ore 12 di oggi ha convocato al Quirinale l’ex presidente della Bce Mario Draghi

Mattarella: “L’alternativa a Mario Draghi sarebbero solo elezioni anticipate, lasciando tuttavia il Paese per un lungo periodo nell’incertezza”

 

Dopo il fallimento del mandato esplorativo del presidente della Camera Roberto Fico, Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella osserva che  a questo punto esistono due vie:

quella di un incarico o del voto.

“Dare, immediatamente, vita a un nuovo Governo, adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate.

Questa seconda strada va attentamente considerata, perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia.

Di fronte a questa ipotesi, ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che, oggi, devono far riflettere sulla opportunità di questa soluzione.

Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale – e la conseguente riduzione dell’attività di governo – coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia.

Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti.

Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni per adottare i provvedimenti via via necessari e non un governo con attività ridotta al minimo, come è inevitabile in campagna elettorale.

Lo stesso vale per lo sviluppo decisivo della campagna di vaccinazione, da condurre in stretto coordinamento tra lo Stato e le Regioni.

Sul versante sociale – tra l’altro – a fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti e questa scadenza richiede decisioni e provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi, molto difficili da assumere da parte di un Governo senza pienezza di funzioni, in piena campagna elettorale.

Entro il mese di aprile va presentato alla Commissione Europea il piano per l’utilizzo dei grandi fondi europei; ed è fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza, perché quegli indispensabili finanziamenti vengano impegnati presto.

E prima si presenta il piano, più tempo si ha per il confronto con la Commissione.

 

Questa ha due mesi di tempo per discutere il piano con il nostro Governo; con un mese ulteriore per il Consiglio Europeo per approvarlo. Occorrerà, quindi, successivamente, provvedere tempestivamente al loro utilizzo per non rischiare di perderli.

Un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di farlo. Per qualche aspetto neppure potrebbe.

 

E non possiamo permetterci di mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro.

Va ricordato che dal giorno in cui si sciolgono le Camere a quello delle elezioni sono necessari almeno sessanta giorni.

Successivamente ne occorrono poco meno di venti per proclamare gli eletti e riunire le nuove Camere.

Queste devono, nei giorni successivi, nominare i propri organi di presidenza. Occorre quindi formare il Governo e questo, per operare a pieno ritmo, deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere.

Deve inoltre organizzare i propri uffici di collaborazione nei vari Ministeri.

Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi quattro mesi. Nel 2018 sono trascorsi cinque mesi.

Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi, per la lotta alla pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi problemi sociali.

Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi quotidiani.

Credo che sia giusto aggiungere un’ulteriore considerazione: ci troviamo nel pieno della pandemia.

Il contagio del virus è diffuso e allarmante; e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti.

Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature.

Inoltre la successiva campagna elettorale richiede – inevitabilmente – tanti incontri affollati, assemblee, comizi:

nel ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti.

In altri Paesi in cui si è votato – obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti – si è verificato un grave aumento dei contagi.

Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo continuiamo ogni giorno – anche oggi – a registrare.

Avverto, pertanto, il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un Governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica

Conto, quindi, di conferire al più presto un incarico per formare un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato”.- Dichiara Sergio Mattarella

Intanto però, il Movimento 5 Stelle sulla sua pagina Facebook pubblica il post di Vito Crimi (M5S) in data 2 febbraio:

“Ringrazio il Presidente Mattarella per aver cercato di consentire la nascita di un governo politico, concedendo gli spazi e gli strumenti opportuni affinché ogni forza parlamentare potesse agire nell’interesse del Paese, con senso di responsabilità.

Purtroppo non è stato possibile.

Qualcuno ha deciso di anteporre i propri interessi, la ricerca delle poltrone, a quelli dei cittadini.

 

Il Capo dello Stato ha dovuto dunque prendere atto della situazione e intraprendere la strada più impervia, quella di un governo tecnico.

Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani.

Il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico.

Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi”.

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