Grandi scienziate del ‘900, le donne che hanno cambiato il mondo. Il Liceo Cecioni ospita la mostra
Livorno 11 aprile 2024 – Grandi scienziate del ‘900, le donne che hanno cambiato il mondo. Il Liceo Cecioni ospita la mostra
Inaugura oggi, nella biblioteca del liceo Cecioni, la mostra sulle Scienziate del XX secolo. L’evento è stato realizzato grazie all’interessamento del professor
Iacopo Sbrolli con il contributo della professoressa Anna Gaggioli e la collaborazione dell’associazione La Nuova Limonaia di Pisa, che ha fornito i pannelli
«Siamo felici di rilanciare l’iniziativa dell’Associazione», commentano dal liceo di via Galilei. «La mostra era ospitata, fino al mese di febbraio, presso il Museo di Storia Naturale. Il nostro Liceo desidera condividere un messaggio chiaro: il divario di genere nel mondo della
ricerca scientifica non esiste per una presunta differenza di abilità matematiche tra uomini e donne, ma a causa di pregiudizi che ancora fatichiamo a superare».
In Italia, come nella maggior parte dei paesi del mondo, esistono differenze di genere nelle iscrizioni alle facoltà universitarie. Solo una frazione minoritaria delle donne sceglie discipline STEM; tuttavia, secondo Alma Laurea, nonostante un voto di laurea pressoché
identico (circa 103 su 110), i laureati STEM di sesso maschile concludono gli studi in corso in misura decisamente inferiore: il 44,1%, contro il 54,2%.
Le donne che intraprendono studi in ambito scientifico hanno dunque tassi di successo elevati, ma scarsa consistenza numerica; per questo motivo esistono dei progetti PNRR volti a dare alle donne competenze tecniche e orientative in ambito STEM, promossi anche presso il Liceo Statale Francesco Cecioni.
Sono molte le ricercatrici e scienziate che hanno contribuito al progresso della conoscenza umana in molteplici ambiti, specialmente a partire dai primi anni del XX secolo, quando la carriera accademica iniziava a diventare accessibile anche per le persone di sesso femminile.
Basti ricordare Rosalind Franklin, la chimica che scoprì la struttura a doppia elica del DNA, morta prematuramente a 38 anni prima di potersi aggiudicare un meritato premio Nobel per la medicina; oppure a Lise Meitner, che contribuì a determinare l’esistenza del fenomeno della fissione nucleare, amica di Otto Hahn il quale fu l’unico ad aggiudicarsi il premio Nobel 1944 per la chimica. Più fortunata è stata l’italiana Rita Levi Montalcini, che fu insignita del premio Nobel 1986 per la medicina grazie alla scoperta dell’NGF, una proteina che ha un ruolo molto importante nello sviluppo embrionale ed è studiata per la cura a malattia neurologiche e neoplastiche.
«Ci auguriamo che il nostro messaggio sia diffuso anche in altre scuole e in altri centri culturali», concludono dal Cecioni.
La mostra resterà in allestimento fino al giorno 11 maggio e sarà visibile alla cittadinanza in un successivo evento che si terrà a fine maggio.
Questa esposizione, realizzata dall’associazione La Nuova Limonaia di Pisa, ha come obiettivo la diffusione della conoscenza di donne che hanno contribuito in modo significativo o anche decisivo al progresso scientifico a tutti i livelli, in una varietà di ambiti del sapere.
Nella mostra sono incluse 17 scienziate, ovvero:
Quattro chimiche e fisiche: Rosalind Franklin, Irène Joliot-Curie, Marie Sklodowska-Curie e Ida Tacke-Noddack
Tre biochimiche: Dorothy Crowfoot-Hodgkin, Gertrude Elion e Gerty Radnitz-Cori
Due fisiche pure: Lise Meitner e Marie Goeppert-Mayer
Una astrofisica: Margherita Hack
Una matematica pura: Emmy Noether
Una fisica medica: Rosalyn Sussman-Yalow
Una pedagoga: Maria Montessori
Una genetica: Barbara McClintock
Una neurologa: Rita Levi-Montalcini
Una biologa: Sabiha Kasimati