Grandine, un flagello per le aziende agricole: danni ingenti
Danni ingenti ad alcune aziende agricole di Rosignano Marittimo, compromesse le olive e altre colture.
Livorno 30 agosto 2024 – Grandine, un flagello per le aziende agricole: danni ingenti
Il forte maltempo che si è abbattuto martedì pomeriggio sulla costa, con particolare violenza nel tratto compreso tra Castiglioncello e Rosignano Marittimo, ha arrecato ingenti danni alle culture di alcune aziende agricole locali.
Un colpo di mannaia sferzato in un anno già molto complesso per l’agricoltura dove però il settore olivicolo sembrava promettere bene.
“A causa delle precipitazioni grandigene record (dice Lorella Di Marco, Podere Maestà a Rosignano Marittimo); circa il 60% delle mie olive sono cadute a terra andando a compromettere irrimediabilmente il nostro lavoro.
I chicchi di grandine, con dimensioni pari a quelle di almeno tre olive, hanno creato problemi anche ai prodotti ortofrutticoli come pomodorini e zucchine.
Eventi estremi che finora non mi era mai capitato di vivere e di fronte ai quali ci troviamo tutti impotenti.
Spero solo- chiosa Di Marco- che si capisca quanto male facciano all’agricoltura e a chi ci lavora”. E proprio l’imprevedibilità di queste situazioni rende vulnerabile un mondo come quello agricolo già costretto a fare i conti con i cambiamenti climatici e lo scarso reddito riconosciuto ai produttori.
“La grandinata di martedì ha danneggiata l’uva, l’olivo e il pomodoro devastando le coltivazioni in modo serio. Commenta Stefano Minnozzi, azienda agricola Minnozzi Stefano che prosegue:
a questo punto non resta che togliere immediatamente l’uva matura per quanto rovinata, ma il vero problema è rappresentato dalle qualità più tardive come il Sangiovese e il Cabernet.
Se dovesse proseguire il caldo asciutto– prosegue– forse qualcosa riusciremo a salvare, altrimenti; con il sopraggiungere di ulteriori piogge o notti umide le vigne colpite sarebbero definitivamente compromesse.
Questa grandinata è arrivata nel momento meno opportuno in assoluto, quest’anno c’era una bella carica- conclude- invece ora ciò che resta è un tappeto verde”.
Eventi sempre più frequenti ai quali, tuttavia, è impossibile abituarsi. “Chiederemo immediatamente alla Regione lo stato di calamità naturale- dice Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria- del resto un simile evento non sarebbe stato contenibile neppure con l’antigrandine. La verità è che nelle zone colpite mancherà il reddito arrecando perdite pari a oltre il 60% della produzione”.
Grandine, un flagello per le aziende agricole: danni ingenti