Green pass in tabaccheria: la FIT sul piede di guerra, le parole del presidente Risso
Green Pass in tabaccheria, Risso (Pres. FIT): “Contestiamo le decisioni del Governo. Non finisce qui”
“I più affezionati dei clienti sbufferanno ma attenderanno il loro turno.
Le persone di passaggio no, e andranno altrove.
Di certo, noi perderemo più tempo per assolvere ad un obbligo insensato, che per servire chi entra nelle nostre tabaccherie con la fiducia e l’apprezzamento di sempre”.
Queste le parole del Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai (FIT), Giovanni Risso, a commento della decisione del Governo di introdurre l’obbligo di controllo del Green Pass anche nelle tabaccherie, come riporta l’agenzia di stampa specializzata Agimeg.
“Contestiamo la decisione del Governo e ribadiamo che no, non è possibile controllare la certificazione vaccinale a tutti i nostri clienti.
Non è mancanza di volontà – sottolinea Risso – è una questione del tutto pratica.
I tabaccai sono spesso soli in tabaccheria e, di certo, non possono allontanarsi dal bancone per controllare il green pass sulla soglia della tabaccheria.
Non si può assumere qualcuno solo per questo, impensabile perdere minuti per un controllo a fronte di una vendita realizzata in pochi secondi”.
Non lo nascondiamo, l’amarezza c’è. Ancor di più perché siamo tra le categorie che più hanno contribuito, con il loro lavoro, a mantenere in piedi l’economia del Paese in un momento di estrema difficoltà.”
“Ma ancor di più ci dispiace per i nostri clienti che saranno costretti a fare la fila e con i quali ci scusiamo anticipatamente per le lungaggini che dovranno sopportare. – conclude il presidente Nazionale della FIT – Ci sarebbe piaciuto poter fare diversamente e per questo contestiamo la decisione del Governo, con la consapevolezza che si tratta di un altro regalo al contrabbando. Questo sì, inammissibile. Non finisce qui, daremo battaglia”