Grillotti: “Stop al Porta a porta”
Grillotti, consigliere comunale di Livorno Libera:
“Rispolveriamo volentieri una vignetta dell’amico Marco Ristori, in arte “RIMA”, per sottolineare che è passata una settimana esatta da quando abbiamo presentato e discusso in consiglio comunale una mozione dal titolo: “Stop al sistema di raccolta differenziata dei rifiuti con il metodo porta a porta” e come non sia la prima volta (e, probabilmente, non sarà l’ultima) che interpellanze e mozioni (riguardanti anche temi rilevanti, come l’ambiente o la sicurezza sul lavoro), presentate dal gruppo consiliare di Livorno Libera, siano state completamente ignorate dai media locali.
La riproponiamo quindi noi, sulla nostra pagina facebook, nella sua versione integrale, affinché i suoi contenuti possano diventare oggetto di riflessione, sottolineando che in parte si è trattato di una provocazione, ma in parte no.
Perché per noi, non esistevano, al momento, le condizioni per avviare su Livorno un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti tramite il sistema “porta a porta”, senza che venissero determinate le ingiustizie e le criticità puntualmente verificatesi (sottolineate, in più occasioni, dai cittadini) che, in parte, sono state evidenziate nella mozione scritta e, in parte, sono emerse anche durante la discussione in aula (visionabile in streaming, all’indirizzo: http://video.comune.livorno.it/).
MOZIONE
OGGETTO: “Stop al sistema di raccolta differenziata dei rifiuti con il metodo porta a porta”
CONSIDERATO CHE
l’azienda partecipata dei rifiuti AAMPS, d’intesa con questa amministrazione comunale, ha voluto adottare una modalità di raccolta dei rifiuti differenziati diversa, per i residenti del centro (che potranno continuare ad utilizzare i cassonetti stradali “riconfigurati”, provvisti di tessera magnetica personale), rispetto a quella a cui sono tenuti tutti gli altri cittadini livornesi, per i quali è prevista la modalità di raccolta porta a porta;
tale scelta denota, evidentemente, il fallimento, a Livorno, della modalità di raccolta differenziata dei rifiuti tramite il sistema denominato porta a porta;
qualora si intendesse proseguire in questi termini, differenziando in tal modo non solo i rifiuti, ma gli stessi cittadini livornesi, classificandoli in cittadini di serie A e cittadini di serie B, le problematiche che seguono permarrebbero solo a carico di coloro che dovrebbero continuare ad effettuare la raccolta dei rifiuti secondo il metodo PAP, ovvero:
– i maggiori disagi, che caratterizzano le modalità di raccolta porta a porta dei rifiuti;
– la maggiore esposizione diretta al rischio di sanzioni amministrative dovute al non corretto conferimento dei rifiuti, determinabile, peraltro, anche dall’azione di soggetti terzi;
– i maggiori costi dovuti alla pulizia e sanificazione (visto che i costi di lavaggio e sanificazione dei cassonetti saranno solo a loro carico, trovandosi gli altri sulla pubblica via);
– i pericoli di natura igienico-sanitaria, determinati dall’esposizione periodica dei mastelli, (che poi de vono essere riportati in casa) all’esterno, sui marciapiedi (esposti al passaggio degli animali), fino al momento del ritiro dei rifiuti da parte degli operatori;
– il rischio che si debba ricorrere ad una raccolta porta a porta “ultra spinta”, vista la concreta possibilità che i valori percentuali di raccolta differenziata dei cittadini che continueranno ad utilizzare i cassonetti stradali risulteranno, presumibilmente, inferiori a quella del 65%;
– il rischio di esposizione a richieste risarcitorie, in caso di incidente, per i cittadini che espongono mastelli e/o sacchetti sui marciapiedi della pubblica via;
– non avranno alcun beneficio, né dal punto di vista economico (non essendo ancora stato introdotto il sistema della tariffazione puntuale (che abbattendo la tariffa dei rifiuti renderebbe più sopportabile i disagi), né dal punto di vista ambientale e sanitario perché, come sappiamo, siamo ben lontani dal vedere bloccato il funzionamento dell’inceneritore.
VISTO CHE
la modalità di raccolta porta a porta ha, inoltre, determinato (malgrado lo spostamento di alcune unità lavorative e la prevista assunzione di nuovo personale) una evidente difficoltà nei lavoratori addetti, costretti a turni massacranti di lavoro che prevedono un numero di prese enorme (si parla di cifre variabili tra le 600 e le 800 unità) e che li vedrà, presumibilmente nel giro di pochi anni, essere oggetto di numerosi problemi al sistema muscolo-scheletrico, con ricadute negative dal punto di vista del sistema delle relazioni sociali, da quello delle garanzie dal punto di vista occupazionale (non essendo più questo personale, probabilmente, più adibibile ad altre mansioni), da quello dei possibili danni alla collettività (derivanti da possibili, anzi, probabili, azioni di riconoscimento di malattia professionale) e, non ultimo in ordine di importanza, dalle ridotte performance individuali (a discapito dell’efficienza e dell’efficacia lavorativa).
CONSIDERATO CHE
si ritiene, comunque, possibile raggiungere “quota 65%” di rifiuti differenziati, estendendo all’intera città e non solo nella zona centro la modalità di raccolta tramite cassonetto stradale, agendo e investendo sull’informazione e formazione ai cittadini che, dopo aver sperimentato la raccolta PAP, si troverebbero fortemente motivati a sviluppare comportamenti virtuosi;
SI IMPEGNANO SINDACO E GIUNTA
A dichiarare chiusa l’esperienza di raccolta differenziata dei rifiuti tramite il sistema denominato “Porta a Porta”, prevedendo un ritorno graduale al sistema che prevede l’utilizzo dei cassonetti stradali (secondo la nuova configurazione adottata per i residenti del centro) o, in alternativa, uniformare le modalità di raccolta dei rifiuti anche dei cittadini del centro città, in modo da non determinare divisioni e ingiustizie, come sopra evidenziato.
Livorno, 24 settembre 2018″