Guarda di Finanza, il resoconto di 18 mesi di attività
LE CIFRE DELLA GDF DI LIVORNO NELL’ULTIMO ANNO E MEZZO DI ATTIVITÀ:
individuati 750 autori di crimini economico-finanziari;
scoperte 300 imprese “fantasma” e 30 milioni di euro di IVA evasa;
accertati danni erariali per 2,3 milioni di euro;
1 tonnellata di cocaina sequestrata in porto;
7.500 (13 al giorno) gli interventi di polizia economico-finanziaria a tutela della concorrenza.
FESTEGGIATO OGGI, AGLI SCALI DELLA DARSENA, IL 245° ANNO AL SERVIZIO DEL PAESE.
In occasione del 245° Anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza – celebrato a livello nazionale il 21 giugno scorso a Roma – ecco le principali cifre sulle azioni e le attività di polizia economico-finanziaria concluse dai Reparti delle Fiamme Gialle labroniche nell’ultimo anno e mezzo di lavoro al servizio del Paese, a difesa della concorrenza ed a tutela del tessuto economico del territorio.
750 le persone segnalate all’A.G. per reati contro l’economia. 71 di queste arrestate in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dai GIP del Tribunale di Livorno, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
156 sono state quelle denunciate per reati di natura strettamente fiscale, 9 delle quali colpite da provvedimenti restrittivi della libertà personale.
7.500 gli interventi complessivamente realizzati dalle fiamme gialle di Livorno e provincia (13 interventi al giorno) nei molteplici settori di servizio istituzionale, dalla lotta all’evasione fiscale e agli sprechi di risorse pubbliche alla lotta alla criminalità economica e finanziaria, dal contrasto ai traffici illeciti al concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.
GdF a tutela delle entrate
Contestazioni penal-tributarie e sequestri agli evasori. I reati tributari scoperti vanno dall’emissione e dall’utilizzo di fatture false alla dichiarazione infedele (spesso con sottofatturazione di ricavi o mancate emissioni di fatture, ricevute e scontrini), dalla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte all’occultamento o distruzione delle scritture contabili, dalle indebite compensazioni al mancato versamento delle imposte. L’IVA evasa scoperta è stata pari a 30 milioni di euro.
Sequestrati, inoltre, beni e valori per 5 milioni di euro, di cui 4 milioni in relazione a casi in cui si è subito riusciti a “congelare” i patrimoni frutto dell’evasione fiscale di rilevanza penale, grazie a provvedimenti tempestivamente emessi dalla Procura della Repubblica di Livorno finalizzati alla confisca “per equivalente” degli stessi tributi evasi.
Scoperti 300 imprese “fantasma” e 330 lavoratori non in regola.
Individuati 300 “evasori totali”, ossia micro-imprese che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi e dell’IVA e 12 evasori “paratotali”, vale a dire contribuenti noti che però hanno dichiarato meno del 50% del reddito realmente conseguito.
Emerso l’impiego di 80 lavoratori “in nero” e di 250 irregolari, ossia dipendenti pagati con il sistema del “fuori busta”, con il coinvolgimento di 60 datori di lavoro sanzionati.
Lotta contro la ludopatia.
96 gli interventi effettuati dalla GdF labronica presso sale giochi e centri di raccolta scommesse, che hanno portato alla verbalizzazione di 174 persone, 7 delle quali denunciate all’Autorità giudiziaria.
GdF a tutela della spesa pubblica
Ristori per l’Erario ma anche 82 “furbetti” del ticket sanitario.
Oltre agli interventi che hanno consentito di far emergere fattispecie di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, sono stati rilevati danni erariali per oltre 2.300.000 euro, con il coinvolgimento di 19 persone segnalate alla Procura regionale della Corte dei Conti di Firenze.
Eseguiti poi 152 controlli in materia di prestazioni sociali agevolate e in tema di spesa sanitaria nazionale, con la verbalizzazione di 87 persone, 82 delle quali avevano ottenuto indebitamente l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario.
Sempre nel settore della spesa sanitaria, un’attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, conclusa a fine 2018, ha consentito di accertare, con la collaborazione dell’ASL Toscana nord ovest, condotte fraudolente commesse in anni passati negli ospedali della provincia (Livorno, Cecina, Piombino e Portoferraio), mediante simulazioni di erogazioni prestate “in regime di ricovero”. Ad avvantaggiarsi sono stati alcuni dipendenti delle strutture mediche stesse, 330 tra medici e infermieri nonché i loro familiari, in 189, a fronte di 19.900 prestazioni diagnostiche irregolari tra analisi di laboratorio ed esami radiologici fruite complessivamente da 1.367 persone che hanno omesso il versamento del contributo al S.S.N., per un danno erariale segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti pari ad oltre 100.000 euro.
Diversi e ulteriori sono i filoni di attività di polizia giudiziaria aperti e in corso da parte dello stesso Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Livorno, che è deputato alle investigazioni più articolate e complesse sul territorio, d’iniziativa e su delega della Procura della Repubblica.
Contrasto patrimoniale alla criminalità economico-finanziaria
Caccia ai “bancarottieri” e al “riciclaggio”.
101 sono state le segnalazioni sospette dell’U.I.F. della Banca d’Italia pervenute per il tramite del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Roma, poi approfondite a cura dei Reparti operanti sulla provincia di Livorno: 21 di queste sono confluite o hanno dato origine a procedimenti penali.
Tra i casi di riciclaggio di denaro “sporco” accertati quello riguardante un imprenditore del settore immobiliare che ha reimpiegato nell’economia regolare 600.000 euro tra compravendite di appartamenti e aumenti di capitale societari.
Nove filoni d’indagine hanno riguardato reati fallimentari per fattispecie di bancarotta documentale, privilegiata e fraudolenta, con la denuncia all’A.G. di 16 persone.
Individuati 55 “contraffattori” di merce e “pirati audiovisivi e informatici”.
Nel settore della lotta alla contraffazione dei marchi e alla pirateria audiovisiva e informatica eseguiti 115 interventi con la denuncia all’Autorità giudiziaria di 55 persone.
Oltre 337 mila i prodotti sequestrati, costituiti in gran parte da capi di abbigliamento e accessori contraffatti, pericolosi o recanti la falsa o una fallace indicazione di origine o provenienza, come quella del “made in Italy” anche quando le merci sono di origine diversa.
Porto: sequestrate 1 tonnellata di droga e 9 tonnellate di sigarette.
Le sostanze stupefacenti sequestrate dalle fiamme gialle labroniche hanno superato la rilevante cifra di 1.000 chilogrammi, di cui 960 rinvenuti solo nel porto di Livorno.
Nel corso di 691 interventi eseguiti su tutto il territorio provinciale, molti dei quali con l’ausilio delle unità cinofile, verbalizzate 780 persone. Tra queste figurano quelle denunciate all’Autorità giudiziaria per traffico o spaccio di droga, 207, di cui 46 arrestate. 573 sono stati invece i cittadini segnalati alla Autorità prefettizia livornese per la mera detenzione di droga a uso personale.
Sempre nel porto labronico sequestrate 9 tonnellate di tabacchi lavorati esteri immessi in contrabbando. 1 tonnellate di queste sigarette erano anche contraffatte.
Concorso alla sicurezza dei cittadini
Nell’ambito dell’attività di concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nel territorio provinciale, contesto nel quale la GdF fornisce il proprio contributo alla Prefettura di Livorno, in collaborazione con la Questura e l’omologo Comando Provinciale dell’Arma, pattuglie di fiamme gialle – con Baschi Verdi e cani antidroga – hanno controllato 6.500 veicoli e 12.400 persone.
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In allegato alcune storie di evasione e altre illegalità economiche e finanziarie divulgate nei primi mesi del 2019.