Guardia Costiera, continua il controllo nelle acque dell’Isola d’Elba
Controlli in rada ed acque portuali della velocità e del rispetto delle regole previste per la sicurezza della navigazione.
Isola d’Elba – Continua l’attività di vigilanza e controllo della Guardia Costiera nelle acque dell’Isola d’Elba durante la stagione estiva.
Particolare attenzione, considerato il periodo di massima affluenza turistica e diportistica, è stata dedicata al monitoraggio delle acque portuali e della rada del sorgitore portoferraiese, disciplinate dall’Ordinanza n. 147/2005.
La Guardia Costiera elbana, nelle ultime giornate, con l’intervento delle dipendenti motovedette e con l’utilizzo di adeguati sistemi di monitoraggio del traffico navale, ha provveduto a rilevare il superamento del limite di velocità di navigazione elevando ad alcune unità in transito nel canale di accesso del porto di Portoferraio, tra le quali una moto d’acqua, le sanzioni amministrative previste, in particolare, dal Codice della nautica da diporto che, si ricorda, vanno da 414 euro a 2066 euro con relativo avvio
del procedimento della sospensione della patente nautica da uno a tre mesi.
L’eccessiva velocità delle unità, infatti, rappresenta un pericolo per la sicurezza della navigazione ed ingenera un significativo moto ondoso pericoloso, soprattutto per le unità più piccole, oltre che provocare onde anomale sulla costa.
La Capitaneria di Porto, nel proseguire anche nei prossimi giorni questa attività di monitoraggio e controllo finalizzato a tutelare la sicurezza della navigazione, tiene a ricordare le regole di buona condotta da seguire nelle acque della rada e del porto.
In particolare, tutti i comandanti e conduttori delle unità da diporto e di quelle destinate al traffico, di qualsiasi dimensione e bandiera, devono attenersi alle seguenti disposizioni:
Il limite di velocità non deve superare gli 8 nodi nel canale di accesso ed i 4 nodi nelle acque portuali;
tassativo divieto di sorpasso tra unità procedenti nello stesso senso di marcia nel canale di accesso e nelle acque portuali;
le navi superiori alle 300 tonnellate di stazza lorda che navigano nelle acque portuali e nel canale di accesso sono assimilate a “navi con manovrabilità limitata” e, pertanto, le altre unità devono manovrare in maniera opportuna al fine di non intralciare l’arrivo e la partenza delle predette navi dal porto.
Le unità in entrata ed uscita dalle acque portuali devono attraversare il canale di accesso, tenendo la sinistra anziché la dritta. Tale particolarità, unica insieme al porto di Brindisi nel contesto nazionale, deriva dalla particolare conformazione del porto per consentire una migliore visibilità dei movimenti in entrata ed uscita delle acque portuali.