Guarducci come “Giulio Cesare”, pugnalato dagli alleati in consiglio comunale
Livorno 20 dicembre 2025 Guarducci come “Giulio Cesare”, pugnalato dagli alleati in consiglio comunale
Clima teso in Consiglio comunale a Livorno, dove un emendamento presentato dal consigliere Alessandro Guarducci ha acceso una vera e propria maretta tra alleati, facendo emergere divisioni politiche all’interno dello stesso schieramento.
A prendere posizione in modo netto è stato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alessandro Perini, intervenuto durante il dibattito sugli emendamenti presentati al bilancio. Perini ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo agli emendamenti di Forza Italia, ad eccezione del numero 2, relativo al finanziamento delle spese – in particolare i rimborsi – del Garante per gli animali, coperti con risorse sottratte ai fondi dei gruppi consiliari.
«Noi crediamo che la democrazia non debba lasciare il passo agli animali», ha dichiarato Perini, spiegando le ragioni del voto contrario. Secondo il consigliere di FdI, sarebbe opportuno individuare fonti di finanziamento più coerenti con l’attività del Garante, senza intaccare le risorse destinate ai gruppi consiliari, che rappresentano organi eletti democraticamente dai cittadini.
Perini ha inoltre sollevato dubbi sull’entità delle somme previste: 3.200 euro di rimborsi spese per un’attività limitata al solo territorio comunale di Livorno, giudicate «un po’ esagerate», anche alla luce della mancanza di chiarezza su come tali risorse verrebbero effettivamente impiegate. «Sostenere l’attività dei garanti è legittimo – ha ribadito – ma non deve avvenire a scapito dell’attività dei consiglieri comunali, che non sono nominati dalla maggioranza o dal sindaco, ma eletti dai cittadini».
Nel suo intervento, Perini ha anche ricordato le difficoltà operative vissute dai consiglieri, sottolineando come in passato siano stati negati persino strumenti utili all’attività istituzionale, come l’accesso a banche dati giuridiche, mentre ogni spesa dei gruppi viene sottoposta a controlli stringenti, «fino a contare quasi le fotocopie».
A replicare è stato lo stesso Alessandro Guarducci, che ha chiarito la propria posizione sugli emendamenti in discussione: «Voterò ovviamente a favore di quelli che ho presentato io, mi sembra il minimo. Mi asterrò su quelli del gruppo misto e voterò a favore degli emendamenti presentati dal consigliere Palumbo».
Poi l’affondo politico, con una citazione che ha dato il titolo alla vicenda: «La storia di Bruto si ripete. Io non pugnalo mai gli alleati, con congiurati e congiure non si vince mai nulla». Una frase che fotografa plasticamente la frattura emersa in aula e che lascia intravedere un clima tutt’altro che disteso all’interno della maggioranza.
