“I ragazzi di Porta a Mare”: Zaki racconta il nuovo volto del complesso commerciale
Livorno 19 febbraio 2025 “I ragazzi di Porta a Mare”: Zaki racconta il nuovo volto del complesso commerciale
La branding agency livornese Zaki annuncia con piacere l’uscita della nuova e coinvolgente campagna pubblicitaria multisoggetto realizzata per il complesso commerciale
Porta a Mare del Gruppo Igd Siiq S.p.A, uno dei punti di riferimento più importanti di Livorno per il quale lo scorso anno l’agenzia si è aggiudicata la gara per la gestione della comunicazione.
Una campagna crossmedia con decine di declinazioni on e offline fino a fine febbraio e nella seconda metà di maggio, con protagonisti i suoi abitanti più giovani: “i ragazzi di Porta a Mare”.
Un gruppo di 11 protagonisti tra ragazzi e bambini scelti tra centinaia di candidati che si sono presentati al casting, organizzato in toto da Zaki per individuare chi avrebbe rappresentato agli occhi della comunità questo cuore pulsante della vita cittadina, con un nuovo messaggio carico di valore:
“A Mare”.
Questo è l’headline che Zaki ha forgiato per Porta a Mare come invito rappresentativo di tutta la campagna, per offrire un nuovo modo di vivere il complesso con una campagna che esprimerà al meglio il vero intento di questo luogo: contribuire al benessere e alla vita comunitaria della città, affermandosi non come semplice luogo di destinazione, ma come vera estensione di Borgo Cappuccini e parte integrante del tessuto urbano. Non a caso il payoff è una chiara promessa di valore: “A place to love”.
“È stato un traguardo di spessore e un vero piacere poter lavorare alla nuova identità di Porta a Mare, soprattutto con la squadra di giovani ragazzi che abbiamo reclutato e che si è dimostrata compatta fin dalle prime ore di shooting, una sinergia che abbiamo ricercato fin da subito e in cui abbiamo creduto con tutte le energie possibili” dichiara Stefano Pampaloni, CEO e founder di Zaki.
“Da questa constatazione abbiamo iniziato a parlare de “i ragazzi di Porta a Mare”. Abbiamo vissuto un gruppo che si è rivelato una vera e propria macchina che ha saputo ingranare subito la marcia giusta, finendo per esprimere senza volerlo l’intento stesso della campagna: vivere Porta a Mare come luogo di relazione e appartenenza” conclude Stefano.