“I rifiuti Aamps a Peccioli sono la scelta giusta dal punto di vista occupazionale e ambientale?” Lo domanda Italia Viva
Baldi-Gambacciani, Italia Viva:”I previsti conferimenti di rifiuti Aamps a Peccioli sono la scelta giusta dal punto di vista occupazionale e ambientale?
L’intendimento elettorale del sindaco Salvetti era quello di “guardare oltre”, cioè ad una politica impegnata per le future generazioni.
Nell’ambito di RetiAmbiente, l’attuale impostazione sul ciclo dei rifiuti è quella di chiudere il termovalorizzatore del Picchianti, una volta che si renda possibile il conferimento dell’indifferenziato e della plastica in un nuovo termovalorizzatore da realizzarsi a Peccioli in un’area industriale da creare.
Dal punto di vista ambientale ed occupazionale è la scelta opportuna di lungo periodo per il territorio?
Ci sono alternative più valide a quello di spostare l’impatto ambientale, anche se in misura più contenuta- verso un territorio limitrofo, sopportando oltre i costi di conferimento anche quelli di trasporto dei rifiuti con le conseguenze negative derivanti dagli scarichi dei mezzi di trasporto?
Inoltre, l’attuale livello occupazionale, legato al termovalorizzatore dismesso, troverà ricollocamento nei nuovi impianti minori sempre previsti nell’area del Picchianti?
Sappiamo che l’Eni è orientata a sostituire l’attuale raffineria a Stagno con un investimento similare a quello attuale di Marghera.
Lo studio di fattibilità prevede la costruzione di tre nuovi impianti per la produzione di biocarburanti idrogenati: un’unità di pretrattamento delle cariche biogeniche, un impianto Ecofining da 500mila tonnellate/anno e un impianto per la produzione di idrogeno da gas metano.
Da rilevare che:
1) dal punto di vista occupazionale tale investimento comporterebbe una sostanziale riduzione occupazionale per le prevedibili dismissioni anche della linee lubrificanti (Salvetti dispone di garanzie contrarie di medio/lungo periodo da parte di Eni di mantenimento dei livelli occupazionali?);
2) il mercato di produzione delle cariche biogeniche è complesso e comporta anche deforestazioni in altri continenti in evidente contraddizione con l’aspirata transizione ecologica senza poi contare dei problemi logistici connessi;
3) l’impianto di produzione dell’idrogeno ricorrerebbe a sostanze fossili anche questo in contraddizione con la transizione.
Non supportata dai consigli comunali di Livorno e Collesalvetti, Eni ha al momento accantonato la possibilità di realizzare un impianto complementare per il trattamento dei rifiuti non riciclabili anche di prelievo da discarica.
Tale tipologia di impianto è in fase di progettazione da parte di Marie Tecnimont a Roma grazie anche ad un importante finanziamento a fondo perduto della Comunità europea.
Si tratta di un impianto destinato a trattare 200 kta di rifiuti che a Stagno potrebbe essere destinato alla produzione di metanolo e di fuel jet (carburanti a bassa impronta carbonica con le importanti sinergie territoriali con gli ambiti portuali e aeroportuali) e di idrogeno riutilizzabile anche per la bioraffineria e determinando l’inutilità del previsto impianto con carica fossile.
Da rilevare che la realizzazione di questo impianto:
1) realizzerebbe – al contrario del Picchianti e di Peccioli – una conversione chimica dei rifiuti senza impatti emissivi in atmosfera (impianto senza ciminiere);
2) consentirebbe la totale cattura della CO2 facendo leva su riutilizzi e stoccaggi;
3) andrebbe a valorizzare le competenze professionali con positivo impatto occupazionale nel sito;
4) andrebbe a collocarsi in spazi già disponibili nel sito industriale di Eni creando importanti sinergie
5) con la dotazione di efficaci sistemi di ricezione su binari nel sito si potrebbe evitare i conferimenti di rifiuti via gomma da altri territori toscani andando oltre gli attuali 3 ambiti che appaiono da riconsiderare per un loro riaccorpamento;
6) le tubazioni e il microtunnel potrebbero essere utilizzati in senso opposto all’attuale per il trasferimento del metanolo in ambito portuale.
Alla luce delle suddette considerazioni, Italia Viva è impegnata ad informare i cittadini e a chiedere alla amministrazioni comunali di guardare oltre: tale impianto, complementare alla bioraffineria, soddisfarebbe in pieno gli obiettivi comunitari di transizione ecologica, consoliderebbe la presenza di Eni, dei livelli occupazionali ed eviterebbe incrementi della Tari locale, sia per il risparmio dei costi trasporto, sia per i ricarichi della carbon tax previsti nei prossimi anni per i termovalorizzatori.
Infine, si creerebbero le condizioni per ottenere:
A) compensazioni regionali come un sistema ferroviario di alta capacità diretto Livorno-Firenze, utilizzabile non solo per il trasporto rifiuti, ma anche come linea per trasporto merci portuali e passeggeri;
B) significative bonifiche sul sito di Stagno;
C) tariffe di conferimento Aamps privilegiate.