Politica 9 Maggio 2019

“I selfie dello sgombero”, parla Marco Bruciati

Livorno – Marco Bruciati candidato sindaco (Buongiorno Livorno): “il Palazzo del Picchetto in Piazza Guerrazzi (bene demaniale occupato da diversi anni) è stato sgomberato. L’operazione ha visto il coinvolgimento di almeno cento agenti che hanno militarizzato e bloccato il centro cittadino per diverse ore.

Alcune famiglie di occupanti sono state inserite nei percorsi di emergenza abitativa e assistenza sociale previsti dal Comune, altre lasciate sole in strada, a vagare per la città in cerca di una nuova sistemazione.

A prescindere dalla consapevolezza che all’interno del Palazzo del Picchetto la situazione era da tempo non più sostenibile, si è consumata una delle pagine più tristi di questa campagna elettorale.

Un intervento realizzato in modo tardivo ed eclatante per pure esigenze di marketing politico (sono almeno due anni che l’azione poteva essere fatta) con l’unico fine di offrire una prova muscolare per tutto quell’elettorato che richiede a gran voce il ripristino della legalità.

Una triste passerella di candidati che, come una concordia qualsiasi, facevano a gara a rilasciare dichiarazioni, in alcuni casi totalmente folli e deliranti, davanti al corpo del reato. Il dato più grave è forse la totale mancanza di progettazione per quello che ad oggi rimarrà l’ennesimo spazio vuoto della città.

Sarebbe stato bello che, all’indomani di un intervento simile, l’amministrazione avesse già ben chiaro quale futuro dare a quello spazio e alle famiglie che vi dimoravano.

Tutto invece rimarrà immobile. Il Picchetto tornerà preda del degrado e dell’incuria, le famiglie, dopo una sistemazione temporanea presso enti di volontariato, torneranno in strada a cercare fortuna.

Perché senza problemi non ci possono essere speculazioni. Senza speculazioni non ci può essere propaganda.

Senza propaganda non può più esserci consenso politico. Questa è la città che qualcuno vorrebbe propinarci.
Contenti loro. Noi per niente. I problemi sociali devono essere affrontati alla radice, con progettualità e coerenza, come abbiamo definito nel nostro programma. Le passerelle le lasciamo agli altri”.