Il 2 aprile sciopero lavoratrici servizi educativi Comune di Livorno
Livorno, 25 marzo 2019 – “L’assemblea delle lavoratrici dei servizi educativi del Comune di Livorno ha deliberato per il prossimo 2 aprile un’intera giornata di sciopero. Diversi i motivi alla base di questa decisione.
Le assunzioni del personale in ruolo sono insufficienti. Nonostante la possibilità di attingere a due graduatorie di concorso sia per la scuola dell’infanzia che per il nido la controparte non provvede a fare le necessarie assunzioni: su 140 posti di lavoro esistenti, di fatto, abbiamo 120 insegnanti e educatrici di ruolo. La sostituzione del personale avviene tramite il ricorso al lavoro in somministrazione: il budget risulta però ormai gravemente insufficiente.
Chiediamo inoltre sostituzioni del personale in malattia anche al di sotto dei trenta giorni di certificazione e denunciamo il mancato rispetto della clausola di monitoraggio dei “pacchetti orari” relativa all’accordo stipulato precedentemente sulle sostituzioni brevi.
Evidenziamo inoltre la non corretta organizzazione della formazione in servizio con il tentativo di addossare oneri di spesa a carico delle lavoratrici (richiesta di effettuare ore aggiuntive non dichiarate). Sottolineiamo anche come la registrazione degli incontri generi la violazione della privacy. Siamo inoltre in disaccordo con la somministrazione di test individuali di chiaro impianto valutativo.
Non è poi più rinviabile il bando di concorso per coordinatrice. In considerazione della quantità tuttora presente di posti vacanti e in considerazione delle prossime numerose uscite (anche a causa della cosiddetta “Quota 100”) chiediamo inoltre che siano programmate e messe a bilancio nuove assunzioni per garantire che il settore mantenga un adeguato rapporto tra dipendenti e personale precario. In tal senso chiediamo l’aggiornamento puntuale e costante dei profili professionali per le persone dichiarate inidonee al lavoro nei servizi educativi in modo da non falsare il quadro dell’organico vacante.
Chiediamo anche di portare il limite massimo del monte ore del servizio non frontale da 190 a 150 ore. Auspicabile inoltre una maggiore possibilità di progressioni sia orizzontali che verticali.
Da correggere poi l’impropria e arbitraria attribuzione di ferie effettuata nel periodo di chiusura dei servizi per le festività natalizie.
A aggravare pesantemente i carichi di lavoro delle lavoratrici e il loro livello di stress le sempre più frequenti richieste di tipo gestionale e amministrativo: chiediamo dunque che tali mansioni non si sommino nel tempo in modo indefinito ma che restino contingentate al minimo necessario. La qualità del benessere lavorativo risulta infatti fortemente compromessa, facendo apparire sempre più imminenti le possibili denunce di stress da lavoro correlato.
Si chiede infine che venga discusso un sistema di pause all’interno dell’orario di lavoro affinchė in qualsiasi turno il personale possa fruire del pasto”.
Letizia Carmignani – rsu aziendale Cgil
Giovanni Golino – segretario generale Fp-Cgil provincia di Livorno
Rosa Distaso – rsu aziendale Uil
Emilio Chierchia – segretario provinciale Uil Fpl