Ambiente 11 Dicembre 2019

“Il 5G fa male? Sfatiamo i falsi miti”, la replica del comitato 5G? No grazie

5g-antennaLivorno 11 dicembre 2019 – Il comitato 5G? No grazie replica all’articolo di Port News  “Il 5G fa male? Sfatiamo i falsi miti”. il comunicato integrale del comitato:

“Lo stesso giorno della conferenza stampa del comitato “5G? No grazie”,  è uscito sul sito web Port News un articolo “Il 5G fa male? Sfatiamo i falsi miti” (https://www.portnews.it/il-5g-fa-male-sfatiamo-i-falsi-miti/).

Non facendo parte della corrente “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” propendiamo per l’assoluta casualità sulla data di pubblicazione dell’articolo.

Desideriamo però avvalerci del diritto di replica, augurandoci sia l’occasione per  chiarire le idee ai tanti, troppi cittadini disorientati.

L’articolo, secondo noi, più che informare, omette di ricordare, più che precisare si dilunga in  affermazioni generiche, più che affrontare i temi cruciali divaga su questioni trascurabili.

Il Prof. Chiaraviglio, Docente titolare di “Internet of Things” e “Networking and Internet” potrebbe indurre qualche maligno a pensare al conflitto d’interessi, che noi comunque in questo caso non ravvisiamo.

Ricevere però rassicurazioni sulla nostra salute da un cattedratico, senza dubbio esperto in telecomunicazioni, non ci conforta appieno. Avremmo preferito un medico.

“Una migliore copertura del territorio”

La ipotetica “elevata capacità trasmissiva” e “migliore copertura del territorio”, decantata nell’articolo, non avverrà a costo zero: verranno installate centinaia di migliaia (se non milioni) di nuove microantenne in aggiunta ai previsti 12000 nuovi satelliti, per garantire l’irraggiamento del globo 24 ore al giorno.

“Effetti sulla salute delle persone”

Nell’articolo non si dice che le onde ad alta frequenza esistenti, utilizzabili anche dal 5G, siano tutt’altro che innocue. Gli studi in vivo del National Toxicology Program, NTP TR 595, novembre 2018, depongono per un’aumentata insorgenza di tumori al cervello, alla testa e al cuore tra i cittadini esposti alle radiazioni non ionizzanti delle antenne per la telefonia cellulare e dei cellulari. Il 5G aumenterà l’esposizione e le compagnie stanno chiedendo di moltiplicare per 10 l’attuale limite di 6 V/m per aumentarla ancora.

Su Port News non si citano le conclusioni del recente studio in vivo dell’Istituto Ramazzini (agosto 2018), il quale con metodologie diverse arriva alle stesse conclusioni”.

 

Comitato “5G? No, grazie!”, Linda Valenti