Ambiente 12 Dicembre 2025

Il comitato No Cubone torna all’attacco: “Palestra alla Scopaia tra versione ufficiale e realtà dei fatti”

Livorno 12 dicembre 2025 Il comitato No Cubone torna all’attacco: “Palestra alla Scopaia tra versione ufficiale e realtà dei fatti”

Il progetto del cosiddetto Cubone alla Scopaia torna al centro del dibattito cittadino dopo l’uscita di un articolo su un quotidiano locale, che sembrerebbe confermare i dubbi sollevati da mesi dai residenti e dal Comitato No Cubone.

Non si tratterebbe di una semplice palestra scolastica—aspetto più volte ribadito dall’amministrazione—bensì di un vero e proprio palazzetto dello sport, completo di campi regolamentari, tribune e spazi aggiuntivi.

Un impianto imponente, collocato in un’area che fino a poco tempo fa era un ambiente naturale ricco di biodiversità, oggi sostituito da una grande struttura che divide opinione pubblica, quartiere e politica.

Il comitato No Cubone:

“Cubone alla Scopaia: tra versione ufficiale e realtà dei fatti

L’articolo pubblicato oggi su un quotidiano locale conferma ciò che i cittadini denunciano da due anni: il Cubone non è una palestra scolastica, come più volte dichiarato dal Sindaco, ma un palazzetto dello sport destinato a volley, basket, calcio a 5 e pattinaggio, con un’ulteriore palestra al piano superiore.

Si tratta di un impianto di grande impatto, costruito a pochi metri dalle abitazioni e dal Rio Felciaio, in un’area che fino a un anno fa era un terreno verde vivo, con olivi adulti, biodiversità e funzioni ecosistemiche irrinunciabili.

L’area non era una discarica: era un’oasi naturale

Definire questa zona come “finta oasi” è fuorviante e strumentale. La presenza di pochi rifiuti sporadici, lasciati dalle ditte durante i carotaggi, una ruspa bruciata in seguito a un attentato al cantiere e una vasca di amianto integra, denunciata dal comitato, non trasformano un’area verde in degrado. Questa narrazione serve a giustificare un intervento che viene presentato come riqualificazione, ma che avrebbe potuto — e dovuto — essere evitato.

Il comitato No Cubone torna all'attacco: "Palestra alla Scopaia tra versione ufficiale e realtà dei fatti"

La vera discarica era l’ex Labrogarden

La vera discarica era l’ex Labrogarden, a poche centinaia di metri dal Cubone, un’area completamente degradata, con suolo impermeabilizzato, rifiuti e detriti diffusi, terreno contaminato dai fertilizzanti usati nella floricultura e priva di qualsiasi valore ambientale. La viabilità è migliore per ospitare mezzi sportivi e pullman, e non vi sono corsi d’acqua nelle vicinanze. Recuperare questo sito avrebbe rappresentato una vera rigenerazione urbana. Oggi il Comune sostiene che la rinaturalizzazione dell’ex Labrogarden possa compensare la distruzione del verde alla Scopaia, ma un ecosistema maturo non è sostituibile: ci vogliono decenni per ripristinare un suolo naturale dove c’era solo cemento.

Livorno ha già consumato troppo suolo

Livorno ha già consumato quasi il 28% del suo territorio secondo i dati ISPRA. Continuare a sottrarre superfici naturali invece di riutilizzare aree impermeabilizzate significa ignorare la crisi climatica, il rischio idraulico, la qualità ambientale dei quartieri e il diritto dei cittadini a vivere in una città sana.

Un’occasione mancata per Livorno

Il Comitato ribadisce che non è l’impianto sportivo il problema, ma il luogo scelto. Costruire un palazzetto dello sport in un’area naturale, anziché recuperare una superficie già degradata, è una scelta urbanistica che tradisce i principi della buona amministrazione.

Dichiarazione del Comitato No Cubone Livorno: «Definire “finta oasi” un’area che tutti conoscevano come verde naturale serve solo a nascondere la responsabilità di una scelta sbagliata. La vera riqualificazione sarebbe stata recuperare l’ex Labrogarden, non cementificare un’area naturale accanto alle case e a un rio. Livorno ha bisogno di una visione che metta al centro la qualità del territorio, non la sottrazione di suolo.»”

Il comitato No Cubone torna all’attacco: “Palestra alla Scopaia tra versione ufficiale e realtà dei fatti”

 

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