Il Livorno Rugby ospita il Romagna, quarta forza del campionato
Livorno 14 febbraio 2025 Il Livorno Rugby ospita il Romagna, quarta forza del campionato
Tutti gli incontri mettono in palio lo stesso bottino di punti. È però innegabile come nell’arco di una stagione ci siano gare più importanti di altre. Per l’Unicusano Livorno Rugby quella di domenica 16 febbraio, sul prato amico del ‘Carlo Montano’, contro il Romagna rappresenta una sorta di ‘partita-consacrazione’. I biancoverdi, dopo le prime 11 giornate (sette al termine), guidano la classifica del girone 4 di serie A (di fatto il girone del centro-sud di A2) con 50 punti all’attivo. Sono 10 le lunghezze di margine sulla più immediata inseguitrice, l’UR Firenze, con cui è in programma – in terra gigliata – l’ultima partita della regular season; sono 12 le lunghezze sulla Roma Olimpic, con cui i labronici vantano gli scontri diretti favorevoli – e sono 14 le lunghezze sulla quarta forza del torneo – il Romagna appunto -. Solo la prima del girone 4 accederà ai play-off. Drop d’inizio alle 14:30, arbitro Riccardo Fagiolo di Roma, coadiuvato dai segnalinee Claudio Castagnoli di Livorno e Paolo Paluzzi di Roma. Prevedibile il pubblico delle grandi occasioni. Chi sarà impossibilitato ad assistere dal vivo il match, potrà ugualmente viverne le emozioni, con la prevista radiocronaca diretta, dalle 14:25, sull’emittente web www.radionuovanetwork.com.
OTTIMA NEO-PROMOSSA.
Il Romagna merita il suo brillante piazzamento in classifica. Squadra di spessore per la categoria. Nel torneo di serie A 2022/23, nel durissimo girone del nord-est, la squadra dei ‘Galletti’ è stata, suo malgrado, protagonista di un cammino sfortunato, culminata con la retrocessione dalla A alla B. La società sinergica (il Romagna ha il suo quartier generale a Cesena, ma è frutto del lavoro di più realtà del territorio) non si è scoraggiata e ha creato per le basi, nel successivo torneo di B (girone del centro) per rialzare la testa: nella cadetteria, girone 2 – quello del centro Italia – prima piazza, da imbattuta, con 105 punti conquistati in 22 partite (20 successi e due pareggi). Nell’estate del 2024 è stata inserita nel girone di A del centro-sud. Ha all’attivo sei vittorie, un pareggio e quattro sconfitte. All’andata, contro l’Unicusano, ha perso 20-26 (due mete e quattro). Una gara non facile per gli ospiti, con i rossi padroni di casa capaci di strappare il cosiddetto bonus-difesa.
FILOTTO DA PROSEGUIRE.
I ragazzi di Riccardo Squarcini hanno ottenuto, nelle loro ultime dieci uscite, il massimo: dieci vittorie tutte quante arricchite dal bonus-attacco. L’Unicusano vanta il miglior attacco (478 punti all’attivo, cioè più di 43 di media a gara) e la miglior difesa (153 punti al passivo, cioè meno di 14 di media a gara) dell’intera serie A. Il tutto dando la sensazione di non aver ancora raggiunto il picco del rendimento. Per difendere il primo posto nel proprio girone, potrebbe risultare sufficiente amministrare il margine sulle inseguitrici e contare su almeno sei lunghezze sull’UR Firenze alla vigilia dell’ultima giornata. È però d’obbligo alzare l’asticella: per contare nei quarti di finale play-off su un abbinamento meno complicato, sarà importante provare ad ottenere il maggior bottino di punti in classifica. Quello con il Romagna è un esame di maturità delicato ed importante per i giovani e giovanissimi – tutti molto validi – che negli ultimi tempi hanno trovato spazio in prima squadra. Ragazzi che necessitano di nuove esperienze per maturare ulteriormente. Il progetto dei biancoverdi non è finalizzato solo a media scadenza: si guarda oltre. Indipendentemente dalla categoria, si vuole sempre più dare spazio agli atleti provenienti dal floridissimo vivaio. Giocatori che vivono la maglia biancoverde come seconda pelle. Squadra che fa della ‘livornesità’ il suo punto di forza.
FORMAZIONE COMPLETA.
L’Unicusano può contare in rosa su elementi di spicco, che potrebbero trovar spazio anche in formazioni di A Elite. Giocatori che si sono calati perfettamente nella parte e che stanno guidando i compagni di squadra più giovani. Difficile trovare un punto debole in questa compagine, concreta nel pacchetto, validissima nel reparto mediano e fresca e pimpante nella linea arretrata. La squadra, dopo la sconfitta della giornata di apertura del torneo, sul campo della Roma Olimpic (un ko a conti fatti salutare), ha giocato con grande continuità, senza cali di tensione. Dopo la partita con il Romagna, il campionato osserverà un nuovo turno di riposo per il terzo impegno dell’Italrugby nel ‘Sei Nazioni’. Poi il 2 ed il 9 marzo, per capitan Giacomo Gragnani e compagni, ci saranno due sfide esterne delicate contro La L’Aquila e il Centumcellae Civitavecchia. Un passo alla volta. Intanto è da preparare il match con il Romagna, una gara nella quale si dovranno moltiplicare gli sforzi.
AMARCORD: STAGIONE 1994/95.
L’ultima volta nella quale i biancoverdi, in A, hanno ottenuto una striscia di vittorie consecutive tanto brillante, risale alla prima fase del torneo di A2 1994/95, con l’indimenticato Guglielmo Prima in panchina. Undici le vittorie nelle prime undici gare di quel fantastico campionato, chiuso con la promozione in A1, all’epoca massimo campionato domestico. Non era stato introdotto il sistema del punteggio australe e dunque il successo (indipendentemente dal numero delle marcature) veniva premiato con due punti. In quella squadra erano protagonisti tra gli altri Gianluca Guidi, tornato nei ranghi biancoverdi in questa annata come direttore tecnico, Nicola Lenzi, nominato in settimana nuovo club manager del club, nonchè padre di Giorgio – il trequarti classe 2005 in evidenza in questa prima parte della stagione nel ruolo di centro -, e Luca Terreni, lo sfortunato rugbista che ci ha lasciati a soli 41 anni nell’estate del 2003. A Terreni è dedicata una targa situata sopra la porta d’ingresso dello spogliatoio del ‘Montano’, riservato alla squadra di casa. Il tutto a sottolineare come quella maglia biancoverde abbia un significato ben preciso: difficile esprimere a parole le sensazioni vissute da chi ha (o ha avuto) la possibilità di portarla addosso e di percorrere, con quella casacca, i pochi metri che dividono lo spogliatoio al rettangolo di gioco, prima di un incontro.