Il Milite Ignoto è cittadino onorario di Livorno
Livorno 14 gennaio 2021
Grazie a Fratelli d’Italia, a Livorno, è stata approvata la Mozione per dare la cittadinanza onoraria al “Milite Ignoto”, la proposta è partita dal Gruppo Medaglie d’Oro, con l’appoggio di tutte le Associazioni d’Arma.
Andrea Romiti Capogruppo e Coordinatore Comunale: “E’ un onore per me poter affermare di aver contribuito a questo bellissimo gesto compiuto dalla città di Livorno.
Aver concesso la Cittadinanza Onoraria al “Milite Ignoto” cementa il senso di appartenenza, di solidarietà e di amore per questo importante simbolo della nostra Patria.”.
Il 24 agosto 1920 il colonnello Giulio Douhet, sul’onda di analoghe iniziative già attuate in Francia e in altri Paesi coinvolti nella prima guerra mondiale, propose per primo in Italia di onorare i caduti italiani con la creazione di un monumento al Milite Ignoto a Roma
Questa idea fu raccolta dall’onorevole Cesare Maria De Vecchi, che la fece propria.
Presentò alla Camera dei deputati un disegno di legge finalizzato alla costruzione, anche in Italia, di un monumento dedicato a tutti i soldati italiani morti in guerra
La legge sulla “Sepoltura della salma di un soldato ignoto” fu poi approvata dal parlamento del Regno d’Italia all’unanimità e senza dibattito il 4 agosto 1921.
L’unica modifica rispetto alla proposta di Giulio Douhet fu quella relativa al luogo di sepoltura:
invece che nel Pantheon, che doveva rimanere riservato solo ai Savoia, il Milite Ignoto italiano sarebbe stato inumato all’Altare della Patria al Vittoriano
La scelta della salma
Il Ministero della Guerra costituì una commissione a cui fu dato l’incarico di individuare undici salme di soldati italiani non identificati:
tra esse si sarebbe scelta quella da seppellire solennemente all’Altare della Patria in una tomba che sarebbe diventata il monumento al Milite Ignoto
Le undici salme furono scelte nell’ottobre del 1921 dalla citata commissione
Ogni salma proveniva da una zona precisa del fronte:
Rovereto, le Dolomiti; gli Altipiani; monte Grappa, Montello; Basso Piave, il Cadore; Gorizia; Basso Isonzo;monte San Michele e Castagnevizza del Carso
La scelta della salma a cui dare solenne sepoltura all’Altare della Patria fu affidata a Maria Bergamas, madre di Antonio Bergamas, volontario irredentista di Gradisca d’Isonzo, comune friulano annesso al Regno d’Italia solo dopo la guerra, che aveva disertato dall’esercito austroungarico per unirsi a quello italiano, e che era morto in combattimento senza che il suo corpo fosse stato mai ritrovato
Maria Bergamas fu condotta di fronte alle undici bare allineate, che passò in rassegna accasciandosi al suolo davanti al decimo feretro urlando il nome del figlio su cui, per questo motivo, cadde la scelta.
Le altre dieci salme trovano riposo nel cimitero degli eroi di Aquileia