“Il PD locale non ascolta”, il comitato NO Cubone si rivolge alla segretaria Elly Schlein
Il Comitato NO Cubone non sentendosi ascoltato dal PD locale, si rivolge alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein
Ecco la lettera di Appello:
Cara segretaria,
siamo un gruppo di citadini di Livorno del comitato NO CUBONE costituitosi da poco per la salvaguardia di un’area verde nel quartiere Scopaia.
Prima di fare considerazioni più generali, ti raccontiamo la nostra storia che potrebbe essere piccola a confronto dei tanti problemi del paese, ma secondo noi ben rappresenta, una bruta piega che sta prendendo il Partito Democratico, almeno a Livorno.
Salvaguardia area verde
In un’epoca di cambiamenti climatici in cui il suolo è stato dichiarato una risorsa “critica” per il futuro del
pianeta e se ne raccomanda il minimo sfruttamento, l’amministrazione, a maggioranza PD, ha deciso di cementificare con un CUBO di circa 2000 mq, una costruzione di circa 40 metri per lato e alta 10 metri, una zona verde di un quartiere periferico a sud di Livorno.
Un’area mai edificata e mai interessata da fenomeni di urbanizzazione, quindi permeabile e utile filtro in caso di precipitazioni che già in passato hanno dato notevoli problemi di allagamento a tuta la zona.
Negli ultimi venti anni tutta la periferia di Livorno è stata lottizzata e intensamente cementificata facendo sorgere nuovi quartieri e ogni spazio libero è stato visto come una nuova occasione per cementificare, o meglio, come si dice in gergo, rigenerare, riqualificare, trasformare.
Livorno, che ha vissuto la tragedia dell’alluvione, avrebbe dovuto diventare una città esempio della permeabilità, invece la sigillatura del suolo prosegue senza sosta.
E ora è la volta di un piccolo terreno di 8000 mq circa, di proprietà comunale, destinato a servizi ma mai usato da circa 30 anni, un terreno che si sta ri-naturalizzando, ricoperto di vegetazione, alberi e arbusti nati anche spontaneamente ed habitat naturale di molte specie di uccelli protetti come ha confermato il rapporto fato dalla Lipu di Livorno.
Questo terreno, sfuggito finora alla cementificazione, è stato prontamente identificato per la costruzione di impianti sportivi, con la motivazione di portare “un pezzettino di città” nella periferia.
Il progetto, soprannominato dai cittadini del quartiere, “CUBONE”, oltretutto, è stato annunciato attraverso i media locali a finanziamento avvenuto, (PNRR) senza alcun coinvolgimento dei residenti che ne contestano l’ubicazione anche in quanto impianto sportivo polivalente indoor, dimensionato a livello cittadino e non di quartiere, gestito da società sportive per campionati anche regionali.
Il quartiere ne risulterebbe gravemente penalizzato per varie ragioni.
La prima è la cementificazione dell’area verde, che se invece fosse attrezzata con impianti sportivi all’aperto farebbe un servizio molto più inclusivo e di socializzazione, la seconda ragione è l’incremento del traffico, dell’inquinamento acustico e atmosferico e la conseguente minore sicurezza stradale.
Eppure esistono altri terreni comunali, con la stessa destinazione d’uso, anche nello stesso quartiere, già cementificati e abbandonati a sé stessi che potrebbero essere riconvertiti e sfruttati a questo proposito. Ma non solo, una di queste aree, prima occupata da serre per la floricoltura, a detta dell’amministrazione dovrebbe essere riconvertita a verde.
Allora i cittadini si chiedono: per quale logica bizzarra un’area verde viene cementificata e un’area già
cementificata, lontana peraltro dalle abitazioni, inserita tra la ferrovia e una strada ad alta percorrenza,
dovrebbe essere riportata a verde?
La risposta dell’amministrazione: è una scelta politica!
A Livorno ci sono diversi comitati e tanti cittadini sono impegnati in queste lotte perché stufi di sentirsi
presi in giro e di vedersi calare dall’alto scelte politiche che nella realtà corrispondono solo alle logiche
clientelari e non agli effetivi bisogni della nostra città.
Altri comitati
Nuovo ospedale
Senza entrare nel merito di tuta la problematica che la politica sanitaria porta con sé, ti diciamo solo che, dal punto di vista ambientale, il progetto del nuovo ospedale va cementificare in maniera importante un’area verde del centro cittadino – il parco Pertini – parco di valore storico oltreché affettivo per tutti i livornesi e va a dismettere importanti parti del vecchio ospedale (quelle più nuove) per riportarle a verde.
Inceneritore
L’inceneritore di Livorno era destinato alla chiusura in base al programma politico del sindaco tenendo conto non solo dei danni ambientali ma anche delle perdite economiche milionarie dell’impianto, ma
improvvisamente il comune, nell’autunno scorso, ha chiesto una proroga dell’attività, dopo le proteste delle lobby dei rifiuti. Varie associazioni hanno presentato alla Guardia di Finanza e alla Corte dei conti una richiesta di indagine sull’azienda dei rifiuti Aamps per le varie incongruità riscontrate analizzando i bilanci dell’inceneritore e in seguito è stata aperta un’inchiesta ufficiale. Per ora l’inceneritore continuerà a bruciare 70.000 tonnellate di rifiuti l’anno, di cui solo un terzo sono prodotte dalla città di Livorno mentre il resto viene importato per giustificare il funzionamento dell’impianto e limitare le perdite. L’azienda dovrà provvedere ad un revamping, il cui costo e i cui disagi ricadranno sui citadini.
Cosa sta avvenendo nella nostra città riguardo i rifiuti? I fatti dimostrano che la percentuale di raccolta
differenziata è passata dal 68% del 2019 al 61% del 2022, ma di fronte alle proteste degli ambientalisti il sindaco e la giunta hanno risposto decidendo l’auto-esclusione della città di Livorno dall’elenco dei comuni “Rifiuti Zero”.
Discarica di rifiuti del Limoncino
Nel bel mezzo del Parco Provinciale dei Monti Livornesi dopo tornanti punteggiati di ulivi e panorami
mozzafiato sulla città, è sorta una discarica. Enorme, estesa quanto venti campi di calcio, occupa tuta la cava del monte La Poggia. Il sito è adibito soprattutto a rifiuti industriali, ma anche solidi urbani. Il progetto ha superato tutti gli ostacoli autorizzativi anche se, come già successo per altri impianti – centrale a biomasse – la questione non è mai transitata dai consigli, né da quello comunale né da quello provinciale, pur essendo di rilevante impatto per il territorio. Dopo ormai 13 anni di battaglie, il comitato antidiscarica è in attesa di un
pronunciamento della Regione riguardo al rinnovo dell’autorizzazione, ma non c’è la volontà politica, né in Regione, né in comune, per risolvere il problema creato dalle scelte non oculate degli amministratori che autorizzarono questo impianto. Basterebbe prendere atto della serie ininterrotta di vittorie del comitato antidiscarica nelle sedi giudiziarie competenti per revocare, una volta per tute, l’autorizzazione all’attività di una discarica in mezzo ai boschi delle colline livornesi e totalmente priva di qualsiasi viabilità di accesso.
Fumi Navali
A Livorno i fumi navali inquinano gravemente. I cittadini, i lavoratori portuali respirano ossidi di azoto, di zolfo
e particolati fini ed ultrafini aggiuntivi a quelli della vicina raffineria, del traffico veicolare e dell’inceneritore, in una situazione sanitaria già precaria. Livorno infatti è zona SIN proprio a causa di porto e raffineria e come tale oggetto del Rapporto Periodico “Sentieri”, che conferma ad ogni edizione eccedenza di mortalità generale e per tumori al polmone. L’Associazione Livorno Porto Pulito Aps si batte per estendere la consapevolezza sul grave problema e per sollecitare gli interventi delle varie Autorità competenti, molto spesso inerti”.
Conclusione
il problema di fondo, secondo noi, è che questo Partito Democratico, almeno a Livorno,
non sembra più degno di questo nome visto che continua a ignorare le richieste dei cittadini che hanno fatto fior di proteste con tanto di petizioni popolari.
Dove sono finiti i valori di democrazia, di progettazione partecipata, di ascolto dei cittadini, di rispetto
dell’ambiente?
Il nostro Comitato non ha cappello politico ma ci appelliamo a te come segretaria del partito che governa questa città e auspichiamo un incontro a Livorno con i portavoce dei vari comitati per avere un’idea di insieme di quella che è la situazione della nostra città dal punto di vista ambientale e spronare i vertici del partito a livello locale e regionale verso una politica realmente democratica e ambientalista.