Eventi 20 Giugno 2025

Il sacro e il perduto: l’arte di Jacopo Dimastrogiovanni nella Cripta di San Jacopo

Il sacro e il perduto: l’arte di Jacopo Dimastrogiovanni nella Cripta di San JacopoLivorno 20 giugno 2025 Il sacro e il perduto: l’arte di Jacopo Dimastrogiovanni nella Cripta di San Jacopo

Jacopo Dimastrogiovanni torna a Livorno con “Sancta Sanctorum”: un dialogo pittorico tra sacro e contemporaneo nella Cripta di San Jacopo

 Per il terzo anno consecutivo la suggestiva Cripta di San Jacopo in Acquaviva, nel cuore di Livorno, apre le sue porte all’arte contemporanea, ospitando un nuovo capitolo del progetto espositivo ideato dal comitato Il Gioiello dimenticato. A occupare lo spazio millenario della cripta sarà, quest’anno, Jacopo Dimastrogiovanni, artista livornese trapiantato in Trentino, con la mostra “Sancta Sanctorum”, a cura dello storico dell’arte Jacopo Suggi.

L’inaugurazione è prevista per venerdì 27 giugno alle ore 21.00, con ingresso gratuito e la partecipazione delle autorità cittadine. Seguirà una breve visita guidata condotta dall’artista e dal curatore, per introdurre il pubblico in un percorso che intreccia arte, spiritualità e riflessione critica.

Dimastrogiovanni è una delle voci più originali della pittura italiana contemporanea. Finalista di prestigiosi premi internazionali – dal Combat Prize all’Arte Laguna Prize e all’Exibart Prize – l’artista ha esposto in importanti sedi espositive come il MART di Rovereto, il St. James Cavalier Centre di La Valletta (Malta) e la Mondoromulo Arte Contemporanea di Castelvenere.

In Sancta Sanctorum si riflette sul rapporto tra arte sacra e memoria collettiva, partendo dalla serie Iniuria, iniziata nel 2015 come reazione al celebre furto al Museo di Castelvecchio di Verona. Con tele volutamente deformate, Dimastrogiovanni denuncia la ferita inferta al patrimonio culturale e ne interroga il significato. Il gesto pittorico, esasperato e distorto, non è mai fine a sé stesso: è un atto di resistenza simbolica, una critica alla perdita di senso e sacralità dell’arte nel presente.

 

Il percorso espositivo culmina in un’opera inedita, che rielabora l’Immacolata Concezione di Alessandro Gherardini, un tempo conservata nella villa Huygens nella Valle Benedetta e oggi dimenticata nei depositi degli Uffizi. L’artista riporta alla luce questo frammento invisibile del patrimonio toscano, trasformandolo in una preghiera laica, una denuncia poetica sull’inaccessibilità di ciò che dovrebbe essere bene comune.

La cripta – luogo di culto, ma anche di raccoglimento e silenzio – si fa teatro di un confronto serrato tra passato e presente, tra culto e cultura, tra visibile e invisibile. Le opere, disposte in dialogo con l’architettura e i reperti custoditi, sollecitano lo spettatore a ripensare il concetto di sacro, memoria e responsabilità pubblica.

La mostra resterà aperta fino al 13 luglio 2025, ogni venerdì, sabato e domenica, dalle 21.00 alle 23.00, sempre con ingresso gratuito.

L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Livorno, dal Premio Combat e dalla Galleria Mondoromulo Arte Contemporanea, e prosegue nell’impegno del comitato “Il Gioiello dimenticato” nel valorizzare luoghi simbolici della città attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea.

Il sacro e il perduto: l’arte di Jacopo Dimastrogiovanni nella Cripta di San Jacopo

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