Il Terziario si mobilita: catena umana in via Grande. Una iniziativa di Confcommercio e Confesercenti
Il terziario si mobilita: Lunedì 1 marzo Confcommercio e Confesercenti portano in piazza imprenditori e lavoratori
Nelle principali città toscane, i titolari di imprese del commercio, turismo
e servizi, dipendenti, collaboratori, fornitori, liberi professionisti e semplici cittadini formeranno una simbolica “catena umana” per affermare il principio che salute e lavoro devono convivere
Chiedono una alternativa alle chiusure imposte dalle normative antiCovid e che, finora, si sono dimostrate inutili per fermare i contagi.
Si svolgerà lunedì 1 marzo 2021 la grande mobilitazione, organizzata dalle Confcommercio e Confesercenti regionali, che coinvolgerà anche gli imprenditori del terziario della nostra provincia
Reclameranno una diversa gestione dell’emergenza, alternativa alle chiusure imposte dalle normative antiCovid.
Titolari di azienda, liberi professionisti, dipendenti e collaboratori ma anche semplici cittadini si danno appuntamento in piazza Grande alle 11 di lunedì 1° marzo per una lunga, immobile e silenziosa “catena umana”.
In piedi, uno accanto all’altro (ma a distanza di sicurezza), indossando
alcuni cartelli esplicativi, testimonieranno come e quanto le loro attività siano interconnesse, tanto che la chiusura imposta ad alcune si riflette in una consistente flessione del lavoro per tutti.
L’iniziativa è stata presentata ufficialmente dalle due associazioni del terziario
“In questi giorni stiamo raccogliendo la sollecitazione di tutti i nostri iscritti: dai titolari di palestre, cinema, locali da ballo e altri luoghi di intrattenimento, in difficoltà ormai da un anno, agli imprenditori del turismo, che hanno visto crollare i loro fatturati fino al 90%.
Ma ci saranno anche gli ambulanti, i commercianti di vari settori, dagli articoli sportivi alla moda, poi le rappresentanze di bar e ristoranti, aperti e chiusi a singhiozzo ormai da mesi, con i loro dipendenti, i loro fornitori e tutti i professionisti e lavoratori che a vario titolo gravitano intorno al mondo del
terziario, come grafici, commercialisti, comunicatori, grossisti, trasportatori e così via”, dicono i direttori provinciali di Confcommercio Federico Pieragnoli e di Confesercenti Alessandro Ciapini.
“Oltre 100 giorni di chiusura per i negozi e 160 per bar e ristoranti, insieme alle restrizioni ed alla attesa per i vaccini stanno sfiancando anche i più resistenti.
Chiusure, regole cambiate all’ultimo e indennizzi a singhiozzo, stanno distruggendo l’economia “buona” di questo territorio ed è per questo che con questa iniziativa vogliamo chiedere tutti insieme, un cambio di passo.
Le imprese vogliono lavorare, non vivere di sussidi e sono pronte ad assumersi la responsabilità di farlo in piena sicurezza”.
“Le nostre imprese trattengono il fiato da un anno, non possono reggere altri lockdown.
Scenderemo in piazza per chiedere soluzioni alternative, per far vedere la disperazione di tante persone.” afferma la presidente della Confesercenti provinciale Maristella Calgaro.
“Se il mondo scientifico avanza l’ipotesi che pandemie come questa non sono un caso isolato, occorre una programmazione per permettere alle imprese di lavorare” conclude Francesca Marcucci.
“Sarà una manifestazione estremamente ordinata, pacifica e silenziosa e rispettosa delle misure di sicurezza – assicurano le due associazioni – A conclusione della manifestazione, una delegazione delle due associazioni di categoria consegnerà un documento unitario al Prefetto e al Questore di Livorno”.