Immigrazione e nuovo Governo, Bugli: “Via i decreti sicurezza”
“Ricostruiamo politica di accoglienza europea”
FIRENZE – “Dal nuovo governo mi aspetto che i due decreti Salvini vengano annullati: stanno facendo solo danni, non solo in termini di accoglienza ma anche di sicurezza.
D’altronde è un’aspettativa coerente da parte di una Regione come la Toscana che aveva già presentato ricorso alla Corte Costituzionale”.
Sollecitato dai cronisti durante la presentazione della prossima edizione del Meeting Antirazzista di Cecina organizzata da Arci, con il patrocinio della Regione, l’assessore alla presidenza e all’immigrazione Vittorio Bugli risponde così alla domanda.
Ma annullare i decreti sicurezza, per l’esponente della giunta toscana, non è sufficiente.
“Il punto – dice – è ricostruire parallelamente una politica di accoglienza europea che sia indicata da parte di un Paese che su questi temi si faccia portatore di intelligenza ed esempio”.
Lo schema su cui lavorare è quello che parta dal fatto che gli stranieri che arrivano in Italia non sono richiedenti asilo all’Italia ma sono richiedenti asilo all’Unione Europa.
“Partendo da questa considerazione – spiega l’assessore – è conseguente che chi richiede asilo non è giusto avanzi la richiesta al Paese in cui è sbarcato, ma all’Europa, e il Governo deve fare atti coraggiosi in questo senso”.
“E poi – aggiunge – costruire percorsi regolari di ingresso nel continente per togliere i disperati dalle mani degli scafisti”. Così si avrebbero anche numeri gestibili.
L’accoglienza sostenibile della Toscana
L’errore, ripete ancora una volta Bugli, è soprattutto quello di considerare le migrazioni come un’emergenza.
Non è così. “Sono – ribadisce – un fenomeno strutturale che riguarda le persone e vanno dunque affrontate con misure strutturali da chi lo sa fare. Sono gli enti locali e le Regioni che hanno gli strumenti e la preparazione per curare, assistere e inserire nel mondo del lavoro le persone”.
“Solo così – continua – si può accogliere bene, come avveniva per i progetti Sprar, e inserire le persone a fare le cose delle quali c’è bisogno, per esempio, anche da parte delle imprese”. Un’accoglienza sostenibile per la società.
Bugli rivendica la bontà di un modello come quello toscano di accoglienza diffusa sul territorio: “altro che persone parcheggiate senza fare niente in alberghi a basso costo come dice il Decreto Salvini”. L’assessore ricorda poi il Libro Bianco sull’accoglienza, con tante buone pratiche e consigli, elaborato attraverso un percorso di partecipazione che ha coinvolto tutti.
Meno migranti nei centri di accoglienza, ma il Ministero non dice dove sono
C’è poi da affrontare con decisione il tema degli ‘irregolari’ presenti sul territorio, che “il Decreto Salvini – commenta l’assessore – ha fatto e sta facendo aumentare, come dicono, se ben letti, gli stessi dati del Viminale”. Il Ministero stesso spiega infatti che in Toscana circa 3.500 persone sono uscite in un anno dal sistema dell’accoglienza. “Peccato – chiosa Bugli – che non dica chi sono e dove sono andate a finire e non dica che, si stima, di queste, circa 2.000 siano andate ad ampliare il numero delle persone non riconosciute, i cosiddetti irregolari, quindi esposti certamente al rischio di finire su una strada e in situazioni borderline perché prive della possibilità di potersi permettere almeno i bisogni essenziali”.
Anche per questo la Regione Toscana ha approvato una legge per poter estendere a tutti, stranieri e non, i diritti essenziali della persona: diritti come l’accesso alle cure, la possibilità di finire la scuola per i bambini, un pasto e un tetto seppur temporaneo per vive in situazioni di emergenza. La Toscana, è certo l’assessore, riconoscerà sempre il valore della persona umana e le metterà al centro della propria azione, con l’auspicio che queste iniziative siano in futuro meno contrastate dal governo rispetto a quanto è successo nel recente passato.