Attualità 16 Gennaio 2023

IMU e doppia esenzione, per i coniugi corsa ai rimborsi dal 2017. Come fare la domanda

16 gennaio 2023

L’IMU si prescrive in 5 anni, la sentenza n. 209 dell’ottobre scorso la Corte costituzionale ha però rivoluzionato le regole per la tassa sulla casa. C’è ancora poco tempo ed è corsa per chiedere i rimborsi IMU fino al 2017.

Vediamo nel dettaglio cosa dice la sentenza n. 209 dell’ottobre 2022 della Corte costituzionale e a chi spetta il rimborso

Per leggere integralmente la sentenza o scaricarla, clicca qui

La norma approvata del governo Monti ed in vigore dal 2011 è stata dichiarata illegittima

Per i giudici della Corte Costituzionale una legge che creerebbe discriminazioni tra coppie sposate e non.  La legge Monti per i coniugi (coppie sposate o unite civilmente) con residenza in abitazioni differenti garantiva l’esenzione IMU ad una sola delle due case.

Con la sentenza 209 la casa di uno dei coniugi è quindi stata soggetta impropriamente all’imposta municipale versata ai comuni.

Ora scatta la fase dei rimborsi per i proprietari che potranno avere indietro quanto versato fino al 2017.

Il rimborso non spetta però a tutti, devono essere soddisfatti alcuni requisiti. La possibilità di fruire della doppia esenzione dell’IMU viene valutata caso per caso. Non basta avervi la residenza ma bisogna dimostrare di viverci.

Va provata la condizione di doppia residenza effettiva attraverso per esempio la presentazione di bollette intestate al coniuge proprietario di gas e luce che attestano una quotidianità nell’abitazione con consumi congrui nella casa per cui si richiede esenzione.

Rimborso IMU per i coniugi, domanda al Comune con l’incognita tempi

Stando a quanto previsto dall’articolo 1, comma 164 della legge n. 296/2006, il rimborso IMU dovrà essere richiesto dal contribuente entro il termine di cinque anni dalla data di versamento.

Potranno quindi essere accolte le richieste relative alle somme pagate dal 2017 al 2022

La domanda di rimborso andrà quindi presentata al proprio Comune, mediante i moduli già ad oggi disponibili per le richieste di restituzione degli importi versati in eccesso per errore.

Nella modulistica, reperibile in molti casi online, sarà richiesto di inserire l’anno di riferimento, i propri dati, l’imposta dovuta e il rimborso spettante tra le altre cose le motivazioni alla base della domanda.

Una facilitazione è in arrivo da parte di Confedilizia, che come segnalato con il comunicato stampa del 14 ottobre sta costituendo presso le associazioni territoriali appositi sportelli per fornire consulenza e assistenza in merito alle pratiche e ai requisiti per il rimborso.

I Comuni prima di erogare il rimborso dovranno fare i necessari controlli a ritroso nel tempo, un compito che non si preannuncia certo semplice e veloce
 

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