Cronaca 22 Aprile 2020

“In AVR Mezzi non sanificati, mascherine finite e ritardi nei pagamenti”, la denuncia di USB

Livorno 22 aprile 2020 – Ancora una volta il sindacato USB Livorno torna a parlare della situazione dei lavoratori in AVR. Il sindacato pone l’attenzione sui ritardi nei pagamenti degli stipendi e sulla sicurezza dei lavoratori durante l’emergenza covid.

“Come Unione Sindacale di Base ci troviamo costretti a denunciare la situazione che si sta  verificando all’interno della società AVR Spa.

Negli ultimi mesi la società in questione ha iniziato ad accumulare ritardi nei pagamenti relativo ai mancati versamenti delle quote nei fondi pensionistici e quelli relativi alle cessioni del quinto dello stipendio.

In pratica AVR trattiene tutti i mesi in busta paga queste quote ma poi non le versa all’interno dei fondi di destinazione. Una vera e propria appropriazione indebita.

Molti lavoratori e lavoratrici si sono ritrovati a ricevere contestazioni dal parte delle varie società a cui avevano deciso di affidare i propri contributi. Ad altri sono stati negati dei prestiti in quanto risultano cattivi pagatori.

Si parla di appropriazioni che arrivano anche a migliaia di euro.

Può una società del genere gestire un servizio pubblico di tale importanza come lo spazzamento e la raccolta rifiuti?

È un atto gravissimo, questi lavoratori non riscuotono neanche più lo stipendio regolarmente e si ritrovano indebitati per colpa della propria azienda.

 

Crediamo che sia ormai giunto il momento, per il Comune di Livorno e per Aamps, di chiudere una volta per tutte il contratto con AVR.

Parliamo di un servizio pubblico che viene svolto da un’azienda che si appropria sistematicamente di denaro appartenente ai lavoratori e alle lavoratrici prrcio Bisogna immediatamente mettere in campo un piano di reinternalizzazione del servizio e dei lavoratori secondo le modalità già sperimentate per i lavoratori dei servizi cimiteriali.

Modalità che hanno consentito l’assunzione degli stessi come dipendenti Aamps a tempo indeterminato.

Oltre a questo ci troveremo anche costretti a denunciare che nonostante i 4 casi di lavoratori positivi al corona virus l’azienda  non ha ancora preso tutte le misure per garantire la tutela dei lavoratori dal contagio del corona virus.

Non sono garantite assolutamente né la distanza sociale ne la sanificazione delle aree comuni ne tanto meno quelle dei mezzi.

Ma cosa ancora più importante non sono stati forniti i DPI ai lavoratori e alle lavoratrici”.