Inaugurata la mostra “Percorsi di vita” dedicata ai progetti di contrasto alla violenza sulle donne
Volti di donne concentrati, pensierosi, sorridenti, ripresi durante le attività svolte, a testimoniare una ritrovata capacità di ripensare sé stesse; attraverso un “percorso di vita” che le ha portate a superare situazioni familiari di forte difficoltà e/o violenza.
Sono le donne ritratte nella mostra Percorsi di vita inaugurata l’8 marzo a Palazzo Granducale, sede della Provincia di Livorno; dedicata ai progetti della Provincia per il contrasto alla violenza sulle donne e al fenomeno della tratta.
Alla cerimonia di apertura, alla presenza delle autorità, sono intervenute:
la consigliera provinciale di parità Cristina Cerrai, la vice sindaca di Livorno Libera Camici, la responsabile del Servizio Affari generali e Pari opportunità Paola Meneganti e Maria Teresa Vitali dell’associazione Randi.
La mostra ripercorre i progetti attuati dall’Ente, nell’ambito delle competenze in materia di pari opportunità e contrasto alla violenza
grazie a questi progetti sono state messo in campo molteplici attività diversificate, con l’obiettivo
di consentire alle donne partecipanti di riprendere in mano la propria vita.
I progetti, avviati nel tempo con finanziamenti regionali, nazionali e compartecipazione della Provincia si sono articolati in azioni per:
la valorizzazione della cultura delle differenze e delle pari opportunità;
prevenzione e il contrasto della violenza di genere;
il supporto alle azioni sviluppate dalla Consigliera di parità e con l’attivazione del progetto VIS Network e lo Sportello VIS, dedicato all’orientamento ed alla prima assistenza alle vittime di reato.
Nello specifico, l’esposizione si sofferma su alcuni progetti.
Il primo è Fi.O.Ri.D.I.ControViole (acronimo di Formazione Inserimento Occupazionale nella Ristorazione per Donne Insieme Contro la Violenza)
Si è attivato attivato un percorso sperimentale di inclusione socio-lavorativa, mirato anche a definire un modello metodologico da replicare anche per successive esperienze.
Il progetto si è rivolto a donne, in situazione di vulnerabilità, italiane e straniere, che sono state seguite in un percorso formativo nel settore della ristorazione.
Per le donne che decidono di uscire da situazioni familiari di disagio e pericolo, o di sfruttamento della prostituzione, il problema principale è sempre quello economico.
Per questo si è cercato di indirizzare gli interventi in un settore, quello della ristorazione, che può offrire maggiori opportunità anche di autoimpresa.
L’altro importante progetto è Vida
L’obiettivo è quello di aiutare le donne ad uscire da una situazione di violenza domestica a partire dal proprio vissuto.
Le partecipanti hanno intrapreso un percorso di rinascita personale ricevendo una formazione specifica e qualificata nell’ambito della tutela e del sostegno alle donne che scelgono di uscire da una relazione violenta ma che non intraprendono un percorso di fuga.
In questo ambito si sono sviluppati i percorsi di uscita da situazioni di criticità delle donne coinvolte
Sono state inserite in attività tese sia alla propria “ricostruzione esterna” (bisogno di trovare un lavoro; sporgere denuncia o rivolgersi comunque ad un legale; cambiare domicilio se necessario; poter pagare un affitto; trovare una autonomia economica; una rete sociale di supporto),
Si è realizzato anche un percorso di “ricostruzione interna” (bisogno di ritrovare se stesse attraverso un percorso di rafforzamento personale e di stima di sé; acquisizione di strategie di adattamento e di sopravvivenza; riconoscere le proprie capacità e risorse e superare il senso di fragilità e passività).
Il progetto Unità di strada
Obiettivo primario quello della riduzione del danno, attraverso la creazione di contatti e relazioni con le persone che si prostituiscono allo scopo di
avviare possibili percorsi di protezione e integrazione sociale per chi decide di sottrarsi al mercato dei corpi.
il progetto Unità di strada avviato in via sperimentale prevede due uscite settimanali; una pomeridiana sul territorio di Collesalvetti e una serale nella zona di Stagno; zone dove è presente un intenso fenomeno di prostituzione di strada.
Le attività sono state portate avanti:
dall’Associazione Randi;
“Rete territoriale contro lo sfruttamento, la tratta di persone le nuove schiavitù”, della Provincia di Livorno,
Comuni di Livorno e di Collesalvetti.
La mostra, realizzata dal Sevizio Affari generali e Pari Opportunità, resterà aperta per tutto il mese di marzo con questo orario:
dal lunedi al venerdi ore 9-13, il martedi e giovedi anche dalle ore 15 alle 17.