Campiglia 18 Luglio 2020

Incendio capannone a Venturina, i risultati delle analisi di Arpat

Venturina (Campiglia Marittima, Livorno) 19 luglio 2020 – Risultati Arpat delle analisi sui campioni di vegetali per valutare la ricaduta di microinquinanti organici, Idrocarburi Policiclici Aromatici e Diossine-Furani, prodotti dall’incendio del 3 luglio 2020 e delle fibre di amianto in aria

A seguito dell’incendio sviluppatosi venerdì 3 luglio in un capannone commerciale in via Indipendenza, località Venturina nel comune di Campiglia Marittima, i Tecnici della Prevenzione di ARPAT, dopo un primo intervento effettuato nella stessa giornata per il prelievo di frammenti della copertura, hanno eseguito un secondo sopralluogo in data 4 luglio per valutare la ricaduta di possibili microinquinanti nell’area circostante.

Sono stati effettuati 3 campionamenti di vegetazione per la ricerca di Idrocarburi Policiclici Aromatici e Diossine-Furani.

I campioni di vegetali sono stati prelevati a distanze crescenti dal capannone incendiato: foglie di banano a circa 10m dal capannone (campione n.6); foglie di fico a circa 50m (campione n. 5) e foglie di vite a circa 100m (campione n. 3).

I punti di prelievo sono stati georeferenziati come indicato nella tabella sottostante e nella mappa

tab1 campioni vegetali

mappa campioni venturina

I risultati dei campioni dei vegetali analizzati dal Settore Laboratorio dell’Area Vasta Costa mostrano che l’incendio ha determinato una ricaduta analiticamente rilevabile di diossine e furani fino a circa 50m dal capannone, rilevate sui campioni di foglie di banano e di fico.

A circa 100 m dal capannone la ricaduta di diossine e furani è trascurabile ovvero la sommatoria di diossine e furani risulta inferiore al livello di azione così come definito dalle norme cautelative riferite all’uso alimentare dei vegetali, richiamate nella tabella seguente, con la maggior parte dei singoli componenti più tossici che risulta inferiore al limite di quantificazione.
Nell’area compresa tra 50 e 100m la concentrazione di diossine presumibilmente diminuirà con la distanza fino a livelli non determinabili analiticamente.

É opportuno tenere presente che i riferimenti normativi richiamati in precedenza si riferiscono all’uso alimentare di vegetali.

tab2 risultati microinquinanti

 

In particolare, per le valutazioni finali, sono stati presi a confronto:

  • per il parametro PCDD-PCDF (diossine), espresso come sommatoria, i livelli di azione indicati nella Raccomandazione UE richiamata in tabella.1
  • per gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) il Regolamento (CE) N.1881/2006 e smi che stabilisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari. 2

 

Per quanto riguarda la normativa sui siti contaminati le concentrazioni di diossine-furani rilevate nelle foglie rispettano (solo a livello indicativo)  la Concentrazione Soglia di Contaminazione(CSC) di diossine in aree residenziali  (10-5 mg/Kg, ovvero 10 ng/Kg, ovvero 10 pg/g).

Vista la presenza di diossine e furani si ritiene necessario che i soggetti titolari del capannone incendiato provvedano ad effettuare un’indagine preliminare nel suolo superficiale (top soil) nei dintorni del capannone al fine di verificare lo stato di contaminazione. Questo secondo le indicazioni della normativa sui siti contaminati (parte IV del titolo V del D.lgs. 152/05 e s.m.i.).

Per quanto riguarda la ricaduta di IPA in tutti i campioni esaminati il benzo(A)pirene presenta valori inferiori al limite cautelativo stabilito dal Regolamento (CE) N.1881/2006 e smi. Anche per il Benzo(A)pirene la CSC (0,1 mg/Kg (ovvero 100 µg/Kg) è rispettata.

Esiti del campionamento di frammenti della copertura del capannone e della ricerca di fibre di amianto in aria

Pochi giorni dopo l’incendio, ARPAT aveva comunicato al Comune di Campiglia M.ma e all’Azienda USL Toscana Nordovest gli esiti del campionamento di frammenti della copertura del capannone, confermando la presenza di materiali contenenti amianto (MCA) nel capannone incendiato e nelle pertinenze esterne della prima abitazione lato sud del capannone.

In data 13 luglio ARPAT ha inoltre comunicato agli enti gli esiti della ricerca delle fibre di amianto in aria, sui campioni prelevati in data 9 luglio u.s.

In sintesi, i risultati della ricerca mostrano, in generale, che nell’area circostante il capannone incendiato non si riscontrano livelli di concentrazione di amianto elevati.

I punti di campionamento sono stati individuati al fine di caratterizzare la zona residenziale in prossimità del capannone incendiato con l’aggiunta di un punto di campionamento presso la sede di ASA a Venturina Terme, preso come riferimento come punto di bianco.
La ricerca di fibre di amianto sui filtri è stata effettuata dal laboratorio specialistico di ARPAT – UO Radioattività e amianto– in microscopia elettronica a scansione (SEM-EDS) e i risultati delle analisi sono presentati nella tabella sottostante, dove è riportata la concentrazione di fibre di amianto in aria espressa in fibre per litro (ff/l), con l’intervallo di confidenza, in corrispondenza del punto di campionamento (reso anonimo).

Tab. Monitoraggio delle fibre di amianto aerodisperse a Venturina Terme – Risultati delle analisi in SEM-EDS.

tab4 fibre amianto
Nel caso di Venturina Terme, in 3 dei punti monitorati il valore di concentrazione è pari a 0,1 ff/l, incluso il punto considerato a priori punto di bianco, ovvero dove non è attesa l’influenza di eventuali sorgenti di dispersione potenzialmente importanti; questo dato è coerente con il fatto che talvolta la concentrazione di 0,1 fibre/l viene utilizzata come valore di riferimento per il fondo ambientale in quanto non è infrequente anche nelle aree urbane, oltre che industriali.

Nel punto dietro il capannone, invece, il valore di concentrazione di fibre di amianto in aria è 0,4 ff/l, con un limite fiduciario superiore di 1,1 ff/l, che è superiore a valore di 1 f/l: ciò significa che l’incertezza di misura (molto ampia a questi livelli di concentrazione di fibre) non consente di escludere il superamento del livello di 1 f/l, sebbene ciò valga nel limitato periodo temporale coperto dal campionamento.

Per valutare i risultati del monitoraggio da un punto di vista quantitativo, va considerato che non esiste un limite per l’esposizione a fibre di amianto per la popolazione in ambiente esterno. In assenza di ciò, il livello di concentrazione di fibre di amianto rilevato in aria outdoor può essere confrontato con il valore di 1 f/l (come esposizione continuativa sull’intera vita), tratto dalla pubblicazione Air Quality Guidelines for Europe (WHO, 2000, 2nd edition), dove non viene tuttavia proposto come livello di riferimento in modo esplicito, in quanto l’ OMS stessa sottolinea che – trattandosi di un cancerogeno – non è possibile stabilire una soglia di sicurezza.

Il valore di 1 f/l è invece indicato esplicitamente come riferimento per l’esposizione della popolazione nelle linee guida INAIL già citate, e spesso impiegato come termine di confronto/riferimento.

Il campionamento è stato ripetuto il 15 luglio e gli esiti saranno disponibili nei prossimi giorni.

I risultati sono stati tempestivamente comunicati al Comune di Campiglia Marittima e al Dipartimento della prevenzione dell’Azienda USL per le valutazioni di rispettiva competenza.


 1 Tale raccomandazione stabilisce i livelli di azione comunitaria per la riduzione della presenza di diossine, furani e PCB nei mangimi e negli alimenti – con il limite per frutta e ortaggi (incluse le erbe aromatiche) pari a 0,30 pg/g (OMS-TEQ ). (NDR l’Unità di misura “pg/g” equivale a “ng/kg”). Qualora si riscontrino diossine e dibenzofurani superiori ai livelli di azione previsti, gli Stati membri, in collaborazione con gli operatori, avviano indagini per individuare la fonte di contaminazione e prendono provvedimenti per ridurre o eliminare la fonte di contaminazione.

Inoltre il Regolamento (CE) N.1881/2006 stabilisce per le diossine (sommatoria PCDD/PCDF), il limite di 0,1 pg/g per i prodotti alimentari destinati ai lattanti e alla prima infanzia.

2 Il Regolamento (CE)) N.1881/2006 non fissa alcun limite specifico per i prodotti vegetali, e quindi, come puro riferimento orientativo, è stato preso il limite di 1,0 µg/kg , stabilito per la matrice “alimenti trasformati a base di cerali e alimenti destinati ai lattanti ed ai bambini” La matrice considerata risulta quella più strutturalmente vicina alle matrici campionate e con il tenore ammesso per i parametri indagati più basso previsto dal Regolamento comunitario, essendo destinata alla popolazione più sensibile.

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