Attualità 7 Agosto 2023

Inceneritore di Peccioli: protesta di 31 comuni rifiuti-zero contro Retiambiente e i sindaci di Livorno e Peccioli

rifiuti zero logo livornopressLivorno 7 agosto 2023 – Inceneritore di Peccioli: protesta di 31 comuni rifiuti-zero contro Retiambiente e i sindaci di Livorno e Peccioli

Si è riunita presso il Comune di Viareggio la comunità rifiuti-zero della Toscana costiera: 31 sindaci rappresentanti un terzo dei comuni proprietari della società Retiambiente s.p.a., capogruppo delle aziende di raccolta dei rifiuti.

Di seguito il resoconto di Rifiuti zero:

“Tra i comuni rifiuti-zero del territorio, anche capoluoghi come Lucca e Carrara, grandi centri turistici come Viareggio, centri industriali come Capannori e varie comunità appartenenti a tutte e 4 le province della costa toscana.

I sindaci presenti all’incontro, coordinati da Rossano Ercolini presidente di Zero Waste Italy,  hanno contestato le decisioni assunte da Retiambiente, guidata con il 33% delle azioni dal comune di Livorno del sindaco Salvetti, prese senza coinvolgere i comuni del territorio né le comunità locali.

Retiambiente ha confezionato una pianificazione impiantistica che punta su un mega-inceneritore da costruire a Peccioli, il comune (guidato dal sindaco Macelloni) che è la vergogna della toscana costiera, in quanto ospita una mega-discarica e arriva appena al 30% di raccolta differenziata.

Per costruire questo ecomostro, Retiambiente ha già stretto accordi con una società privata pugliese, che ha utilizzato il suo brevetto della “ossicombustione” a Gioia del colle (rimediando il sequestro dell’impianto da parte della magistratura nel 2019) e sta cercando di usarlo a Bari, riscontrando l’opposizione feroce del sindaco Antonio Decaro (PD), presidente nazionale dell’ANCI.

Costo previsto del mostro di Peccioli: oltre 100 milioni di euro, a carico dei cittadini di tutti i comuni di Retiambiente.

Il piano di Retiambiente prevede anche obiettivi ridicoli di raccolta differenziata e di riduzione dei rifiuti, oltre a progettare inquietanti traffici di rifiuti industriali e pericolosi provenienti da altri territori.

In ultimo, Retiambiente programma di dotarsi di una struttura interna elefantiaca, con un direttore pagato 300mila euro l’anno, dirigenti da 150mila euro l’anno, 60 funzionari, per oltre 3 milioni l’anno di spese, sempre a carico dei cittadini. 

Salvetti e Macelloni, rappresentanti dei comuni di Livorno e Peccioli che sono al comando di Retiambiente e delle strategie pro-inceneritori e pro-discariche, devono rispondere pubblicamente di questo scandalo, per il quale il nostro Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Livorno ha già presentato un documentato esposto alle autorità.

Nel frattempo, i 31 comuni rifiuti-zero si sono dati appuntamento a settembre, per approvare un documento ufficiale. La battaglia è appena cominciata”.

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