Cronaca 20 Gennaio 2023

Inceneritore, il coordinamento Rifiuti zero consegna segnalazione alla GdF

Livorno 20 gennaio 2023 – Inceneritore, il coordinamento Rifiuti zero consegna segnalazione alla GdF

Di seguito il comunicato del coordinamento nel quale spiega le motivazioni che lo hanno portato a presentare la segnalazione. Sarà poi la GdF a stabilire o meno la veridicità della segnalazione

“Il Coordinamento provinciale Rifiuti-zero Livorno ha provveduto a consegnare al Comando Provinciale della Guardia di Finanza una segnalazione riguardante le perduranti gravi criticità finanziarie di Aamps.

Allegate alla segnalazione, le copie del piano di concordato, del documento di analisi sull’inceneritore consegnato da Aamps lo scorso luglio al Comune, le note integrative dei bilanci di Aamps e Retiambiente.

In particolare, è stato segnalato che:

il piano di concordato, pur avendo soddisfatto le esigenze dei creditori, come asseverato dal tribunale fallimentare, è rimasto in larga parte inattuato per quanto riguarda invece gli interventi di efficientamento, necessari per evitare futuri nuovi aumenti tariffari e nuovi concordati.

Il piano di concordato segnalava infatti che l’impianto di incenerimento aveva accumulato una perdita di oltre 15 milioni di euro nel periodo tra il 2011 ed il 2015, a causa dell’abrogazione dei contributi pubblici CIP6 che il governo italiano aveva precedentemente istituito per fronteggiare i costi esorbitanti degli inceneritori.

Dal 2011 tali perdite si sono accumulate senza un piano di riconversione impiantistica dell’azienda capace di risolvere il problema. Il concordato ha provveduto poi a pagare i creditori tramite un gigantesco aumento della tariffa.

Il concordato segnalava anche un problema strutturale di “sovradimensionamento del personale indiretto” e “utilizzo non produttivo del personale”, ma anche in questo caso non c’è stato nessun piano per armonizzare i costi con quelli delle altre aziende del gruppo Retiambiente, ovviamente senza licenziamenti o azioni traumatiche, ma con opportuni interventi per valorizzare il numero e le capacità dei lavoratori, in un ambito di area vasta.

Dopo il concordato, l’azienda ha preparato finalmente un piano di chiusura del vecchio inceneritore, denunciando oltretutto una ulteriore perdita dell’impianto di 17 milioni di euro tra il 2015 ed il 2021 – cioè proprio durante il concordato! – coperta tramite una super-tariffa di conferimento all’inceneritore pagata dal Comune di Livorno, mentre gli altri comuni pagavano molto meno.

Tuttavia, le cronache degli ultimi mesi riportano pressioni pubbliche fortissime per spingere l’azienda non solo a prorogare la vita dell’inceneritore oltre la scadenza dell’autorizzazione regionale, millantando risultati economici positivi che non ci sono mai stati (ma forse sperando che ci siano in futuro “grazie” alla guerra ed alla conseguente crisi energetica, per fortuna invece già in parte rientrata), ma anche ad avventurarsi in operazioni di gestione del personale che non sembrano finanziariamente sostenibili, tentando oltretutto di attribuire alla chiusura dell’inceneritore le future difficoltà finanziarie che questi interventi potrebbero creare.

E’ necessario che tutte le autorità di controllo, regolazione e indirizzo facciano a questo punto la massima chiarezza, verificando eventuali responsabilità sia per il vergognoso trascinarsi di problemi ormai antichi, perfino durante un concordato richiesto per evitare il fallimento, sia per l’attuale tentativo concentrico di bloccare un necessario processo di risanamento ambientale e finanziario.

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