Aree pubbliche 25 Agosto 2023

Inceneritore, Rifiuti zero: “Aamps presenta il conto, servono almeno 25 milioni”

Livorno 25 agosto 2023 – Inceneritore, Rifiuti zero: “Aamps presenta il conto, servono almeno 25 milioni”

L’intervento del Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno:
“Alla fine Aamps ha avuto il coraggio di mettere le carte in tavola, facendosi dire da una società di consulenza di Busto Arsizio (?), supponiamo a pagamento; quello che sapeva già gratis (tanto è vero che lo scrisse più di un anno fa nel documento “Inceneritore, perché va superato”); cioè che per lasciare acceso l’inceneritore servono decine di milioni che non ha, indebitando nuovamente l’azienda (e con essa il gruppo Retiambiente di cui fa parte).

La documentazione trasmessa alla Regione, che invitiamo Aamps a rendere pubblica immediatamente, non lascia spazio a dubbi:

 

per la manutenzione straordinaria e le successive periodiche manutenzioni ordinarie servono da 25 ad oltre 30 milioni di euro, compresi; i lavori di revamping, le solite perdite annue di gestione (costi superiori ai ricavi) e gli interessi da capogiro (7% annuo) da corrispondere alle banche. Basta leggere da pag. 85 in poi.

Per coprire tali costi nell’arco di un triennio (2025-2027), al termine del quale dovrebbe entrare in funzione il famigerato ossicombustore di Peccioli, che dovrebbe sostituire l’inceneritore di Livorno (o più probabilmente ci si affiderà agli impianti già esistenti sul territorio, come ERSU-Pioppogatto e Cermec), Aamps; dovrebbe far pagare ai comuni proprietari di Retiambiente (compreso Livorno) una tariffa di conferimento dei rifiuti nell’inceneritore nettamente superiore alla media di mercato: dalle 155 alle 182 euro a tonnellata, contro ad esempio una tariffa pagata nel 2020 per il conferimento agli impianti di Retiambiente (Cermec, ERSU) che andava dalle 135 alle 141 euro a tonnellata.

Una follia e un danno erariale enorme, che i cittadini dovrebbero ripianare come sempre con la TARI.

 

Oltretutto l’inceneritore dovrebbe comunque fermarsi per circa un anno e mezzo per eseguire i lavori all’impianto, riprendendo l’attività  non prima della seconda metà del 2025. Sempre se tutto andasse come previsto

Noi abbiamo provato per mesi a convincere il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, dell’ineluttabilità di tale situazione.

Tuttavia  alla fine i rapporti con l’amministrazione comunale non hanno potuto che deteriorarsi, anche se non ci siamo comunque mai arresi.

Ricordiamo che il sindaco ha promesso più volte, molto chiaramente, che avrebbe atteso i numeri ufficiali di Aamps per prendere una decisione politica, come unico stakeholder pubblico di Aamps e come principale rappresentante istituzionale nel gruppo Retiambiente.

 

Salvetti ha garantito al Consiglio comunale e alla popolazione livornese che, in caso di numeri economici sfavorevoli alla proroga dell’inceneritore, non avrebbe esitato nello scegliere la strada – prevista dal programma elettorale – dello spegnimento dell’impianto alla scadenza dell’attuale autorizzazione, cioè tra poco più di due mesi.

 

Ci siamo, quindi. Non resta che chiudere per sempre l’impianto, destinando i lavoratori ai progetti di incremento della raccolta differenziata ed in seguito nei nuovi impianti di trattamento della frazione organica, per cui Aamps ha annunciato mesi fa di aver già ottenuto oltre 10 milioni di finanziamento PNRR (denaro che l’Europa ha invece totalmente negato agli inceneritori vecchi e nuovi).

I rifiuti indifferenziati andranno negli impianti già esistenti di Retiambiente, con costi molto più contenuti.

Di fronte a questi numeri, è inutile per tutti continuare con le polemiche e le battaglie, ci aspettiamo solo che il sindaco Salvetti prenda velocemente la giusta decisione e vogliamo anche augurarci che Livorno possa in un prossimo futuro di nuovo annoverarsi tra i comuni italiani aderenti alla strategia rifiuti zero, che è in grado di garantire le massime prestazioni ambientali insieme a servizi di qualità e tariffe basse”.

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