Cronaca 8 Novembre 2022

Inceneritore, Rifiuti-zero ai sindacati: “Non trasformate i lavoratori in nemici della città”

Livorno 8 novembre 2022 – Inceneritore, Rifiuti-zero ai sindacati: “Non trasformate i lavoratori in nemici della città”

La lettera ai sindacati del Coordinamento Rifiuti zero Livorno ai sindacati:

Facciamo fatica a immaginare quale sia il motivo che spinge alcune frange sindacali a continuare ad opporsi alla chiusura del cancro-inceneritore di Livorno.

Forse pensano di utilizzare la polemica sull’impianto come “arma” negoziale per risolvere altri problemi, come la stabilizzazione dei precari, ma in ogni caso ripetere ottusamente certe bugie non servirà a trasformarle in verità.

Il danno di immagine che questi soggetti arrecano a loro stessi è enorme. Non solo perché sembrano ripetere a pappagallo le precedenti dichiarazioni di alcune forze politiche, ma soprattutto perché lasciano sospettare da un lato la completa impreparazione sul tema della gestione dei rifiuti urbani, dall’altro la totale inconsapevolezza del fatto che il loro tifo per l’inceneritore rischia di trasformare, nell’immaginario collettivo, i lavoratori Aamps in nemici della città, anziché nei suoi alleati più preziosi, come li pensiamo invece noi.

L’inceneritore velenoso di Aamps è morto, condannato, praticamente già chiuso. Non smaltisce i rifiuti di Livorno ma quasi esclusivamente quelli di altre città, causando una perdita economica gigantesca, dichiarata apertamente dall’azienda e certificata dal piano di concordato (pag. 5).

Servono nuovi impianti di riciclo e riutilizzo, per i quali Livorno ha già ottenuto i finanziamenti del PNRR e dove andranno lavorare i tecnici dell’inceneritore, dopo un periodo di transizione che garantirà comunque i livelli occupazionali.

Tutta la città è a conoscenza dei numerosi incontri che i sindacati hanno avuto con azienda, Comune, Retiambiente e Regione, in cui hanno ottenuto rassicurazioni e garanzie, come già successo con la chiusura degli inceneritori nelle altre province toscane, dove non si sono verificati licenziamenti di massa, aumenti della tariffa o emergenze ambientali: sono tutte frottole raccontate, speriamo involontariamente, da chi non sa di cosa sta parlando.

Infine, un particolare fondamentale: la chiusura dell’inceneritore, con la fine del flagello costituito dagli oltre 400 milioni di metri cubi di emissioni inquinanti all’anno (a norma di legge ma comunque tossiche e nocive), è un impegno previsto dal programma elettorale dell’attuale amministrazione comunale.

Un minimo di rispetto per la democrazia e per la volontà espressa dagli elettori sarebbe dunque doveroso e gradito.

 

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