Ambiente 7 Febbraio 2023

Inceneritore, Rifiuti zero: “dopo un mese i nostri numeri non sono ancora smentiti da Comune ed Aamps”

Livorno 7 febbraio 2023

Il coordinamento Rifiuti Zero su i dati Aamps:

“E’ passato un mese esatto da quando abbiamo iniziato a contestare i conti di Aamps sull’inceneritore e sulle assunzioni a valanga programmate nel 2023.

Fino ad oggi, Comune e Aamps non hanno mai smentito i numeri che abbiamo presentato, neanche quando li abbiamo trasmessi alla Guardia di Finanza ed alle altre Autorità di controllo.

Aamps ha solamente provato a rispondere scrivendoci che l’azienda è solida (allora perché a dicembre scriveva di un rischio di “baratro finanziario”? Davvero si pensa che lo scriva tutti gli anni per “dialogare” con il Comune?) ma senza entrare nel merito delle nostre contestazioni.

Dopo un mese intero, tutti dovrebbero avere il sospetto che i numeri esatti siano i nostri e che qualcosa di molto grave sia avvenuto nei palazzi comunali e aziendali, qualcosa che potrebbe aver costretto Aamps a rimangiarsi i conti terrificanti presentati a luglio a proposito dell’inceneritore (nonostante fossimo già in pieno boom dei prezzi dell’energia) e ad accettare di scaricare sul proprio bilancio un milione e mezzo in più di spese all’anno per il servizio spazzamento, senza nessuna giustificazione economica.

Se fosse vero che i conti aziendali sono a rischio, perché mai allora affrettarsi ad internalizzare lo spazzamento, con un costo enorme per il bilancio (a parità di servizi)?

Sarebbe comunque immorale cercare di fare cassa (ma in realtà si tratta di debiti) continuando a bruciare rifiuti e riempiendo le discariche di ceneri e scorie pericolose, solo per avventurarsi in infornate di personale attualmente esternalizzato.

Se i soldi non bastano, non è possibile dire ai livornesi che devono continuare a respirare 400 milioni di metri cubi l’anno di fumi inquinanti solo perché Aamps deve ingrossare a dismisura le fila dei propri dipendenti.

Il sindaco Salvetti ha firmato ufficialmente un patto elettorale nel 2019, promettendo la chiusura dell’inceneritore, a condizione di evitare licenziamenti, emergenze-rifiuti e di tenere a posto i conti.

Le tre condizioni sono state rispettate:

1) i dipendenti dell’inceneritore possono essere ricollocati, a detta di Aamps, al servizio di tariffa puntuale e poi nei nuovi impianti di riciclo;

2) non c’è nessun pericolo di emergenza, tanto è vero che l’impianto è rimasto fermo per ben 4 mesi nel 2022 (per le solite costosissime manutenzioni) e nessuno se n’è accorto, visto che i rifiuti sono stati agilmente dirottati negli altri impianti di area vasta, con minori costi;

3) infine, non c’è alcun pericolo di tenuta dei bilanci, visto che Aamps si appresta addirittura a spendere un milione e mezzo l’anno in più per internalizzare lo spazzamento.

Come può Salvetti rimangiarsi le sue promesse, perdendo totalmente credibilità?

E’ evidente che qualcosa non torna. Oltretutto, a Livorno la raccolta differenziata è calata di 7 punti percentuali in 3 anni, scendendo sotto il limite minimo obbligatorio per legge. Crediamo che nessun altro comune abbia registrato un crollo del 7% solo a causa dell’emergenza-covid.

Sembra che l’azienda sia di nuovo fuori controllo, come prima del concordato, quando perfino i commissari nominati dal Comune fuggivano sconcertati e quando un C.d.a. durava lo spazio di una stagione.

Questa situazione richiede un urgente intervento del Sindaco del Comune di Livorno, socio maggioritario di Retiambiente e unica controparte di Aamps nel contratto di servizio, per correggere la rotta prima che sia troppo tardi, evitando che la nave vada a schiantars”i.

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