Ambiente 10 Aprile 2024

Inceneritore, Rifiuti zero: “segnalate dimensioni danno erariale alle autorità”

Livorno 10 aprile 2024 – Inceneritore, Rifiuti zero: “segnalate dimensioni danno erariale alle autorità”

A due giorni dalla Conferenza di servizi (C.d.s.) convocata dalla Regione per decidere le sorti dell’inceneritore di Livorno, abbiamo segnalato alle Autorità – che hanno già aperto un anno fa un fascicolo sull’impianto Aamps – le dimensioni del danno erariale che peserebbe sui bilanci dei Comuni e quindi sulle tasche dei cittadini nel caso in cui venisse soddisfatta la richiesta di sostenere oltre 20 milioni di euro di costi per prorogare di qualche mese l’attività dell’inceneritore.

A meno che non si nasconda alla popolazione l’intenzione di prolungare la vita dell’inceneritore ancora per molti anni, operando quindi un vero e proprio imbroglio politico (visto che si dichiara pubblicamente e si mette agli atti esattamente il contrario).

Ma non c’è traccia di una simile decisione negli atti ufficiali, che sono l’unica cosa che conta quando i funzionari pubblici sono chiamati a valutare la sostenibilità degli investimenti.

Oltre al danno economico, davvero impressionante e ingiustificabile, segnaliamo anche il devastante danno all’ambiente, soprattutto se confrontato con la situazione attuale:

l’inceneritore è fermo da sei mesi per guasti e resterà fermo in ogni caso fino al 2026, nel frattempo i rifiuti vengono trattati a pochi chilometri di distanza negli impianti TMB, capaci di mandare in discarica solo un residuo secco che non produce emissioni né percolato, quindi senza danni all’ambiente.

Viceversa, riattivare l’inceneritore significherebbe per i livornesi dover respirare circa 6.000 metri cubi di fumi inquinanti per ogni tonnellata di rifiuti bruciati, per dichiarazione della stessa Aamps.

Per non parlare delle scorie nocive pericolose da smaltire in discarica e delle acque reflue inquinate.

Tutto ciò che abbiamo sostenuto in questi mesi è stato finalmente confermato dagli Enti competenti, perfino dalla Giunta regionale e dalla stessa Aamps; gli impianti già esistenti sono sufficienti a soddisfare le necessità del territorio a costi vantaggiosi e senza inquinare l’aria di Livorno”.

 

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