Inceneritore, Rifiuti zero: “si guasta di nuovo ma c’è “il miracolo” sulle emissioni”
Livorno 12 dicembre 2023 – Inceneritore, Rifiuti zero: “si guasta di nuovo ma c’è “il miracolo” sulle emissioni”
Inceneritore, Rifiuti zero commenta il verbale dell’ultima riunione regionale:
“Durante l’ultima riunione regionale sull’inceneritore Aamps (di cui abbiamo ottenuto copia del verbale) forse si è toccato lo zenit delle prese in giro nei confronti della popolazione livornese.
Le nostre contestazioni sul preventivo presentato da Aamps per i lavori di adeguamento, che sta in piedi solo grazie ad un confronto non con altri inceneritori o impianti di trattamento dell’indifferenziata, ma con cementifici che bruciano solo rifiuti speciali, non sono state neanche messe agli atti.
Come al solito, il sindaco e l’assessora all’ambiente – a differenza di altri procedimenti – non si sono presentati, mandando un semplice funzionario a rappresentare il Comune di Livorno, evitando così di manifestare la volontà, più volte proclamata in campagna elettorale, di alleggerire la pressione dell’inquinamento ambientale sulla città ed in particolare sui quartieri nord, spegnendo l’inceneritore.
L’Arpat ha sgridato Aamps per non aver indicato dove finirebbero i rifiuti durante i due anni di fermata per i lavori milionari di adeguamento, ma basterebbe controllare dove sono stati mandati durante le precedenti fermate: in impianti di trattamento a freddo a filiera corta, con tariffe molto più vantaggiose per i comuni del territorio. Una constatazione che, se messa agli atti, renderebbe ufficiale l’insostenibilità economico-finanziaria dei lavori di adeguamento, la loro totale inutilità.
Aamps ha poi incassato la bocciatura della Regione per la sua richiesta di incrementare il funzionamento dell’impianto da 7.440 a 8.250 ore annue, ma è comunque incredibile che l’azienda, mentre la politica continua a promettere la chiusura dell’inceneritore, insista ancora nel tentare di potenziarlo, aumentando la quantità di rifiuti da bruciare a Livorno.
Aamps dallo scorso 30 ottobre non possiede più l’autorizzazione per tenere acceso l’impianto, perciò dovrebbe già averlo spento perché tra l’altro, stando alla documentazione presentata dall’azienda, non rispetta da almeno due anni i nuovi limiti di emissione degli ossidi di azoto, calcolati per metro cubo fumi.
Ma ecco che Arpat annuncia il verificarsi di un miracolo!
Secondo le ultimissime analisi, gli ossidi di azoto improvvisamente sono tornati al di sotto dei limiti di legge, non sappiamo come e perché, fatto sta che grazie a questo miracoloso avvenimento la Regione ha consentito all’inceneritore di restare acceso fino a che non cominceranno i lavori di adeguamento.
Lavori che, stando ai documenti depositati da Aamps, dovrebbero però cominciare il 15 dicembre, cioè venerdì prossimo, tra 4 giorni.
Questo mentre la Regione non ha ancora preso una decisione ufficiale sui lavori, mentre Retiambiente non ha ancora chiarito se le decine di milioni di euro necessarie per l’operazione dovranno essere caricate sulle spalle del solo comune di Livorno oppure di tutti i comuni della Toscana costiera, ai quali non è mai stato chiesto di discutere e approvare la proposta.
Tutto questo mentre ancora non ci risulta siano stati appaltati i lavori, le forniture ecc.
Incurante di tutto ciò, Aamps afferma ufficialmente che i lavori cominceranno questo venerdì. Incredibile.
Nel frattempo, durante la riunione Aamps ha annunciato un guasto alla caldaia della linea 2, che consentirà di incenerire solo i rifiuti del Comune di Livorno, respingendo gli altri, almeno finché l’impianto non verrà del tutto spento per lavori che dureranno due anni.
La Regione ha anche ribadito ufficialmente che da ben 4 anni l’inceneritore non rispetta più la qualifica R1 (impianto di recupero energetico), perciò è solo un inceneritore parificato agli impianti di smaltimento come le discariche.
Se ne sono accorti dopo 4 anni.
Il Comune di Livorno si è limitato a dire che approva i lavori di adeguamento, ma che l’impianto dovrà comunque concludere le operazioni di dismissione entro la fine del 2027.
Ci piacerebbe sapere dal sindaco di Livorno come pensa che Aamps possa dismettere l’impianto entro la fine del 2027 se il piano dei lavori di adeguamento prevede che, dopo i lavori del 2024-2025, l’impianto resti in funzione a pieno regime almeno fino alla fine del 2027.
Come farebbe l’inceneritore a funzionare a pieno regime mentre viene “dismesso”?
Questa clamorosa presa in giro deve finire, chiediamo ancora una volta l’intervento delle autorità di controllo.
Pochi funzionari non possono prendere decisioni così importanti senza il pieno coinvolgimento degli organi politici elettivi e della popolazione interessata, con date e numeri che sono in contraddizione tra loro e oggettivamente fanno acqua da tutte le parti”.