Ambiente 27 Aprile 2023

Indagine Corte dei Conti su inceneritore e personale aziendale, Rifiuti zero:”I cittadini hanno diritto ad essere risarciti”

Livorno 27 aprile 2023

Accogliamo con soddisfazione la notizia dell’apertura di un’indagine della Procura Regionale della Corte dei Conti a proposito del gravissimo comportamento tenuto in questi anni dal Comune di Livorno e da Aamps relativamente alla gestione dell’inceneritore e del personale aziendale.

Non potevamo che aspettarci tali conseguenze dall’attività dei magistrati contabili e dei militari della Guardia di Finanza guidati dal comandante provinciale Antuofermo, a cui ci siamo affidati presentando le nostre segnalazioni.

La documentazione che abbiamo consegnato non lascia spazio a dubbi: la stessa Aamps ha dichiarato ufficialmente perdite dovute all’inceneritore per oltre 15 milioni di euro nei 5 anni precedenti il concordato e per oltre 17 milioni di euro durante il concordato.

Parliamo quindi di oltre 32 milioni di euro prelevati dalle tasche dei livornesi con la Tari e sprecati per mantenere un impianto inquinante e inutile, che oltretutto spedisce ogni anno decine di migliaia di tonnellate di scorie nelle discariche, a prezzi altissimi.

E’ stato il sindaco di Livorno a dichiarare pubblicamente nel 2019 che il concordato “non ha risanato l’azienda” e che “la società costa come prima del concordato”.

Ciononostante, dopo un paio di vergognosi scioperi contro la chiusura programmata dell’inceneritore, alla fine del 2022 il Comune e Aamps hanno deciso non solo di chiedere una proroga dell’attività dell’impianto, ma anche di aumentare enormemente il costo del personale, assumendo quasi 100 persone con un “concorso” senza prove scritte né orali, in un’azienda che denunciava nel piano di concordato gravi problemi di sovradimensionamento e inefficienza nella gestione dei dipendenti.

A tutto ciò si è aggiunto l’annuncio di un crollo verticale della raccolta differenziata, indietreggiata di ben 7 punti percentuali in soli 3 anni, scendendo sotto il minimo obbligatorio per legge: un record mondiale di malagestione che fa aumentare ulteriormente i costi e diminuire i ricavi.

Eravamo certi che gli Organi competenti avrebbero ascoltato il nostro grido di allarme, visto che Comune e Aamps hanno avuto la faccia tosta di confessare apertamente più volte la loro gestione disastrosa per le casse pubbliche.

Facciamo notare che a febbraio Aamps aveva già tentato di difendersi con una lettera di riscontro alle nostre segnalazioni, che però evitava totalmente di affrontare le problematiche da noi sottolineate, a nostro avviso con notevole arroganza e mancanza di rispetto soprattutto nei confronti delle Autorità di controllo.

Nonostante infatti quella debole difesa, la Guardia di Finanza si è presentata puntualmente pochi giorni fa in azienda per acquisire ulteriore documentazione.

Ce ne sarebbe abbastanza per veder piovere lettere di dimissioni, ma siamo quasi certi che invece assisteremo alla solita levata di scudi, in attesa della conclusione giudiziaria: un’attesa superflua in termini di responsabilità politiche e manageriali, visto che sono proprio Comune e Aamps ad aver già ammesso ufficialmente quello che stiamo loro contestando.

Quello che è certo infatti è che Aamps ha perso, per sua stessa ammissione, decine di milioni di euro a causa dell’inceneritore e che sta tentando di proseguire in questo suicidio ambientale e finanziario, nonostante abbia già rischiato più volte il fallimento.

I cittadini hanno pieno diritto ad essere risarciti, se non in termini di salute e qualità ambientale, ormai gravemente danneggiate, almeno in moneta sonante: i responsabili saranno finalmente individuati e chiamati a pagare di tasca loro, come prevede la normativa.

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