Indotto ex Lucchini, prosegue l’impegno della Regione per il sostegno al reddito dei licenziati
FIRENZE – La Regione Toscana prosegue il proprio impegno e la pressione sul Ministero del Lavoro e sull’Inps nazionale per ottenere lo sblocco delle misure a sostegno del reddito, insieme a misure di politiche attive, a favore dei lavoratori toscani rimasti privi di ammortizzatoi sociali, tra cui quelli dell’indotto ex Lucchini, con la prospettiva di reinserirli nel mondo del lavoro.
La Regione già da marzo ha deliberato, con propri atti, in questa direzione, destinando i residui a disposizione della cassa integrazione in deroga per gli anni 2014, 2015 e 2016, circa 30 milioni, al piano integrato per l’occupazione. Ad oggi, tuttavia, non si è potuto avviare questo progetto perché non sono ancora terminate le procedura nazionali, tra le quali l’invio da parte dell’Inps e la successiva firma della relativa convenzione di attuazione.
Il consigliere del presidente Enrico Rossi per le politiche dell’occupazione, Gianfranco Simoncini, rispondendo questa mattina, mercoledì 23 agosto, al forte sollecito del sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, ha fatto sapere che anche nei giorni attorno a Ferragosto è proseguito il contatto col Ministero del Lavoro per sbloccare la situazione. Il Ministero del Lavoro, negli ultimi contatti, ha informato di aver sollecitato in via formale l’istituto di previdenza sociale alla chiusura della procedura. La Regione, dunque, ha ribadito al Comune di Piombino la volontà di proseguire sul proprio impegno.
Una volta che i 30 milioni verranno “sbloccati”, secondo quanto ha riferito Simoncini, i lavoratori interessati dovranno iscriversi ai centri per l’impiego e in questo modo entreranno nel citato piano per l’occupazione che, oltre a garantire un assegno mensile di 500 euro per sei mesi, intende creare le condizioni per ricollocare gli stessi nel mondo del lavoro, sia attraverso un assegno di ricollacazione specifico che con un contributo per chi assumerà questi lavoratori.